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ESG: una pmi su tre in linea col futuro

di Angelo Vitale -


Sostenibilità, Social e Governance, l’ESG Outlook di Crif ha fotografato le pmi su un campione di 130mila aziende. Considerando insieme i tre fattori E, S e G, oltre 1 impresa italiana su 3 risulta avanti sul percorso verso un’economia sostenibile e quasi il 60% ha avviato i primi passi.

Leader tra i settori con lo score Social più elevato è il farmaceutico: quasi la metà delle sue imprese (48%) hanno un livello di adeguatezza molto alto. Colpisce invece come oltre un terzo delle aziende agricole risulti in forte ritardo sull’adeguatezza sociale: un risultato che risente della ridotta dimensione di molte imprese ove è più difficile garantire adeguate tutele in termini di sicurezza e stabilità.

Anche circa il fattore Governance – che valuta capacità di diversity management, trasparenza e eticità – il farmaceutico risulta essere il più performante.

A seguire l’elettronica, la meccanica e i mezzi di trasporto. Basse si ripetono le percentuali per le aziende agricole, di costruzioni, turistiche e immobiliari. Qui pesa la dimensione modesta del fatturato e la dimensione familiare ove non si presta particolare attenzione alla governance. Più in generale, si ripropone la correlazione tra score e dimensioni: le aziende più grandi sono strutturate per fornire maggiore disclosure verso l’esterno, anche attraverso rating di legalità, codici etici o bilanci certificati su base volontaria.

“L’ESG Outlook – che utilizza tutti gli strumenti che Crif ha sviluppato per rappresentare e riassumere i parametri di sostenibilità di imprese, individui e immobili – si pone l’obiettivo di fotografare il livello di allineamento dell’Italia agli obiettivi ambientali, sociali e di governance. L’adeguatezza raggiunta verso i tre pilastri della sostenibilità differisce da settore a settore, tuttavia è chiaro che l’obiettivo di transizione ESG è ormai una meta comune per tutte le aziende. In un panorama variegato con imprese che hanno iniziato questo percorso in momenti e con velocità diverse, i player finanziari devono oggi più che mai comprendere come i propri clienti business agiscono, conoscere i settori, le sfide normative e gestionali che implica l’evoluzione ESG. La transizione green offre ai player finanziari l’opportunità di far evolvere il loro ruolo tradizionale di prestatori di credito per accompagnare le aziende nei loro progetti sostenibili, anche attraverso nuove forme di advisory, abilitate da piattaforme tecnologiche, che potenzino la consapevolezza ESG.” commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif.

 

 


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