Ambiente

Ex Ilva, Peacelink attacca Emiliano: “Non ha aggiornato lo studio sul pericolo dei veleni”

di Angelo Vitale -


Ex Ilva: arrivata da Palazzo Chigi la convocazione ai sindacati per un incontro che si svolgerà il 29 aprile alle ore 15 presso la Sala Arazzi con i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Usb e UglM. I commissari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria – il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha esteso la procedura di amministrazione straordinaria anche alla holding confermando i commissari straordinari già nominati per le altre società del Gruppo, Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli-, invece, incontreranno le organizzazioni sindacali il 7 maggio alle ore 11, sempre a Roma.

Oggi, davanti alla Corte di Appello di Taranto, il via del processo denominato “Ambiente svenduto”, incentrato sull’inquinamento causato negli anni dallo stabilimento siderurgico Ilva e sulle manovre messe in atto nel corso del tempo per evitare o ammorbidire i controlli.

Il 31 maggio 2021, in primo grado davanti alla Corte di assise, furono condannati 22 imputati. Tra le condanne più severe, quelle nei confronti dei fratelli Fabio e Nicola Riva, figli dell’ex patron scomparso Emilio Riva, rispettivamente a 22 e 20 anni, dell’ex direttore responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà a 21 anni e 6 mesi e per l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso a 21 anni.

L’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata in concorso, venne condannato a 3 anni e 6 mesi. In totale, gli imputati iniziali erano 47, 44 persone fisiche e 3 società: a Ilva venne comminata una sanzione di 4 milioni di euro. Tra i reati contestati, associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, avvelenamento di sostanze alimentari, corruzioni in atti giudiziari, omicidio colposo.

“Una nuova importante tappa del percorso di giustizia ambientale per la città di Taranto e per tutto il suo territorio”, secondo Alessandro Marescotti, presidente dell’associazione ambientalista Peacelink che, insieme ad altre realtà di base e a numerosi cittadini, si costituì parte civile.

“Un processo che riguarda l’Ilva e il disastro ambientale di Taranto, ma anche quel mondo politico che ha avuto le sue responsabilità” in tutto l’affair.

PeaceLink è stata l’associazione che ha inizialmente segnalato l’inquinamento da diossina, avviando così le indagini che hanno portato a questo processo. “Saremo presenti e attivi come parte civile – fa sapere – e pure alla manifestazione che si terrà il 23 aprile a Taranto, un’iniziativa per sostenere la magistratura e ribadire l’importanza della legalità e della giustizia”.

Nell’occasione, Peacelink attacca anche il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano “per il ritardo nell’aggiornamento dello studio epidemiologico su Taranto, realizzato dal dottor Francesco Forastiere, finora importantissimo per il processo. E fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall’Ilva e la salute dei cittadini. Però lasciato languire per otto anni dopo un primo aggiornamento nel 2016. Nonostante gli impegni presi pubblicamente dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano per il suo aggiornamento ci troviamo oggi, nel 2024, di fronte a un grave ritardo”.

“Abbiamo costantemente sollecitato l’aggiornamento di questo studio vitale – spiega l’associazione – , ricevendo solo promesse e rinvii da parte delle autorità regionali. Non possiamo accettare un simile atteggiamento che non aiuta certo a comprendere l’attuale rischio per la salute dei cittadini tarantini collegato alle emissioni Ilva. Non solo il potere politico attende anni senza agire, ma fa attendere anche la scienza. Evidentemente è preferibile non conoscere i dati aggiornati anziché conoscerli. Sapere cosa succede adesso impone infatti l’obbligo di intervenire e di denunciare alla Procura ciò che eventualmente costituisse notizia di reato. E’ veramente avvilente scoprire l’inerzia persistente delle istituzioni nonostante tutte le sollecitazioni della società civile. E’ ragione di delusione profonda scoprire che chi governa la Regione preferisca non sapere, piuttosto che sapere”.

AGGIORNAMENTO

Processo rinviato al 17 maggio, alle ore 10. La Corte d’Assise d’Appello, che è presieduta dal giudice Antonio Del Coco, ha definito la clendarizzazione delle udienze fino alla pausa estiva. Quelle successive sono state fissate per il 17 e 24 maggio, il 7, 14, 21 e 28 giugno, il 12 luglio.




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