Ambiente

Fabbisogno energetico, la Puglia green vuole dire la sua

di Redazione -


Il conflitto russo-ucraino acuisce il dibattito sul fabbisogno energetico. Vuole dire la sua la Puglia, tra le regioni più green d’Italia grazie alle politiche attive per la produzione di energia: il 34% della sua energia proviene da fonti rinnovabili. Lo fa notare Mino Borraccino, consigliere del Presidente della Regione Puglia per l’attuazione del Piano Taranto: “Grazie a questa cultura, da anni incentivata nella nostra regione, sono state intraprese ulteriori iniziative di contrasto alla crisi energetica. Con l’assessore allo sviluppo, Delli Noci e tutta la struttura del Dipartimento e PugliaSviluppo si lavora per provvedimenti importanti, dai molteplici aspetti positivi, che consentiranno di ottenere più energia pulita autoprodotta, più economia circolare e costi inferiori per le imprese”.

Gli aiuti, rivolti alle piccole e medie imprese pugliesi gravate dalla crisi economica saranno di vario tipo: Contratti di Programma, Pia (Programmi integrati di agevolazione) Medie imprese, Piccole imprese e Turismo e il Titolo II Capo 3 (rivolto alle Pmi del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero) e Capo 6 (per le Pmi del settore turistico-alberghiero).

Grazie a questo pacchetto di misure sarà possibile, per esempio, per le imprese, presentare un programma di investimenti che preveda la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile, installare all’interno dell’azienda impianti eolici, solari (con tutte le tecnologie), macchine frigorifere a fonte geotermica (refrigeratori o pompe di calore) e impianti di produzione di energia termica o elettrica a biomasse (liquide, solide o gassose).

“Inoltre – aggiunge Borraccino -, c’è anche la possibilità di avere una sovvenzione diretta, quale sostegno a fondo perduto calcolato sul costo degli impianti con il 35% di premialità per le piccole imprese e il 30% sulle medie. La premialità aggiunta al contributo sul montante interessi consentirebbe di raggiungere il 45% di agevolazione per le piccole imprese e il 35% per le medie. Sono previste agevolazioni, alle imprese che propongono il progetto, anche per sopperire alle spese per i sistemi di accumulo integrati dell’energia (storage) e per la realizzazione di stazioni di ricarica di veicoli elettrici e ibridi”.

Un ulteriore incentivo è dato dall’aumento del contributo totale di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 15 punti per le piccole imprese, portando così la sovvenzione complessiva quindi al 45% per le medie imprese e al 60% per le piccole, grazie agli aiuti della Commissione Europea che ha innalzato i massimali. Tra le categorie dei beneficiari ci sono anche le imprese impegnate nella produzione di compost o nel trattamento di rifiuti speciali, ciò per favorire e dare impulso all’economia circolare.

E i Contratti di Programma sono rivolti alle grandi imprese, favoriscono insomma sviluppo, occupazione, competitività e attrattività dei territori. E’ possibile così ottenere agevolazioni per  investimenti tra 5 e 100 milioni di euro; i PIA Medie Imprese, Programmi Integrati di Agevolazione, sono destinati alle medie imprese, creano occupazione, agevolano investimenti tra 1 e 40 milioni di euro; i PIA Piccole imprese, Programmi Integrati di Agevolazione, sono rivolti alle piccole imprese, favoriscono investimenti in ricerca e innovazione, la realizzazione di nuove unità produttive, l’ampliamento di quelle esistenti, la diversificazione di prodotti e processi, agevolano investimenti tra 1 e 20 milioni di euro; i PIA Turismo, Programmi Integrati di Agevolazione, sono destinati a imprese di tutte le dimensioni, migliorano l’offerta turistica territoriale attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente sia di pregio che in stato di degrado e favoriscono la destagionalizzazione attraverso servizi connessi (porti turistici, campi da golf, infrastrutture sportive per eventi agonistici, agevolano investimenti tra 1 e 40 milioni di euro.

Il Titolo II – Capo III, poi, è lo strumento che favorisce lo sviluppo delle attività economiche delle Pmi, facilitandone l’accesso al credito, rende possibile anche l’acquisto di suoli, macchinari, impianti e attrezzature, la realizzazione di opere murarie, l’investimento per la prevenzione dei rischi, per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, le spese di progettazione ingegneristica, l’acquisto di programmi informatici e di brevetti e licenze. Agevolando investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.

Mentre il Titolo II Turismo – Capo VI permette di ampliare, ammodernare e ristrutturare le strutture turistico-alberghiere (inclusi gli alberghi diffusi), ma anche di realizzare o rinnovare stabilimenti balneari e approdi turistici, di creare strutture alberghiere, ristrutturando immobili storici.  Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.


Torna alle notizie in home