Cultura & Spettacolo

Fabio Umbro: “Mi sono ispirato alla cronaca e al mondo radiofonico romano”

di Sacha Lunatici -


Nel suo ultimo lavoro “Ti tirerò fuori di qui” per Affiori, in tutte le librerie il 9 aprile, Fabio Umbro ci trasporta nelle affascinanti ma oscure vicende del mondo radiofonico romano attraverso gli occhi di Sandro De Luca, giornalista investigativo con un fiuto per la cronaca nera e una passione per la scrittura. Tra le pagine di questo noir, Umbro, già noto nel mondo televisivo e letterario per i suoi contributi premiati e apprezzati, intreccia un’acuta riflessione sull’amicizia, la ricerca della verità e l’autoconsapevolezza.
“Ti tirerò fuori di qui” segna il tuo debutto nel genere noir. Cosa ti ha spinto verso questo genere e quali sono state le tue principali fonti di ispirazione?
Sono da sempre un appassionato di cronaca, soprattutto del lato investigativo e mi ha da sempre affascinato l’idea di scoprire i moventi criminali. In altre parole sono intrigato dall’oscurità umana. Le fonti d’ispirazione vanno da storie di cronaca a scritti di autori famosi come Percival Everett, Donato Carrisi e Joël Dicker.
Roma e il mondo delle radio fanno da sfondo alla trama del tuo romanzo. Come hanno influenzato queste scelte la storia e i suoi personaggi?
A Roma ci sono nato e ci ho vissuto per la maggior parte della mia vita, e se è vero che gli scrittori devono scrivere di ciò che conoscono meglio, la scelta è stata obbligata. In merito all’ambiente radiofonico, la mia intenzione era di trattare tematiche quali il mobbing e la mancanza di meritocrazia, e ho scelto di farlo in un settore che fosse vicino al mio. Inoltre, in gioventù sono stato un grande fruitore della radio. E poi la figura dello speaker ha il suo fascino, no?
Come hai sviluppato il personaggio di Sandro, il protagonista?
Sicuramente con una profonda attenzione all’aspetto psicologico: ho cercato di mettere in luce le sue fragilità, svelare i suoi sensi di colpa, e poi far emergere il suo senso di giustizia. La sfida più grande è stata bilanciare la sua determinazione nel perseguire la verità con la sua lotta personale contro i fantasmi del passato.
Oltre ai classici del genere noir, ci sono opere letterarie o film che ti hanno influenzato?
Ogni storia ha contribuito a forgiare il mio stile narrativo e ad arricchire il tessuto della trama, conferendo al mio romanzo maggior profondità e complessità. Aggiungo una nota di colore: Sandro me lo sono immaginato fisicamente come il detective David Mills nel film “Seven”.
Dopo esperienze con altri generi e la scrittura per la televisione, come hai affrontato il processo di scrittura di un romanzo noir?
Il tuffo nel noir l’ho affrontato come tutto nella vita: con curiosità e studio. È stato un viaggio affascinante in cui ho cercato di costruire la suspense, mantenere viva la tensione narrativa e tessere una trama che potesse tenere il lettore attaccato al libro fino all’ultima pagina. Ogni parola è stata scelta con cura, per creare l’effetto drama.
Stai già pensando a un nuovo progetto?
Spesso mi capita che mentre scrivo un libro devo tenere a bada il flusso di idee che mi vengono per un’altra storia, e così è stato anche mentre scrivevo “Ti tirerò fuori di qui”. Le idee danzano nella mia testa come ombre inquiete, pronte a prendere forma su carta.


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