Politica

Faccio il Conte con la sinistra

di Adolfo Spezzaferro -


La sinistra si ricompatta e lancia il polo progressista. L’occasione migliore per iniziare a contarsi e a contare (di nuovo) è la manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma. Organizzata dalla coalizione EuropeForPeace – di cui fanno parte Acli, Arci, Cgil, comunità di Sant’Egidio, Pax Christi, Una tavola per la pace – per dire no all’escalation in Ucraina e avviare i negoziati. Prima di allora però questo sabato, sempre a Roma, si terrà la prima assemblea nazionale, con oltre 300 tra attivisti, amministratori locali, rappresentanti della società civile e del terzo settore, da tutt’Italia. Cittadini che hanno firmato la lettera “Verso il polo progressista” e che si sono dati appuntamento dalle 9.30 a Roma, all’Acquario romano. Tra gli interventi, spicca quello del presidente del M5S Giuseppe Conte, che punta a diventare il nuovo leader di riferimento della sinistra. Ma con l’ex premier ci saranno, tra gli altri, Moni Ovadia, Domenico De Masi, Monica Di Sisto e Livio De Santoli. Esponenti del mondo sindacale e della sinistra che non si riconosce nel Pd. Tra i promotori dell’assemblea del polo progressista infatti troviamo Stefano Fassina, Loredana De Petris, Alfonso Pecoraro Scanio, Eugenio Mazzarella, Paolo Cento, Claudio Grassi, Pina Fasciani, Giuseppe Libutti, Paolo Borioni, Maurizio Brotini.

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“Scenderemo in piazza insieme a tante associazioni e tantissimi cittadini. Tacciano le armi, è ora di farci sentire con una sola voce per la pace”, scrive il Conte ex di governo oggi di lotta, pubblicando un video su Twitter in cui afferma: “Non è questo il momento di restare inerti e silenti, c’è una maggioranza silenziosa che ha deciso di far sentire la propria voce”. Facile, facile. Eppure in casa dem non mancano i malumori. L’ex senatore Andrea Marcucci è duro con il segretario del Pd: “A Letta ho sempre riconosciuto una grande forza nel posizionamento internazionale del Pd dallo scoppio della guerra in Ucraina. La decisione di partecipare alla manifestazione del 5 novembre con Conte su una piattaforma ’ambigua’, indebolisce anche quella. Pace sì ma con il riconoscimento pieno dei diritti e dei territori dell’Ucraina. Non scherziamo anche su questo”.

Ma anche dalle parti del Terzo polo non se ne parla di fare pace per la manifestazione della pace. Tanto che il leader di Azione Carlo Calenda lancia la contro-piazza anti-M5S (e Pd?): “La pace non può nascere dalla resa degli ucraini”. L’alleato di Matteo Renzi in effetti era stato il primo a lanciare l’idea di una marcia per la pace “senza bandiere politiche, per rivendicare il ruolo diplomatico dell’Italia”. “Sabato 5 novembre scenderemo in piazza a Milano per ribadire il sostegno all’Ucraina contro l’invasore russo. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore”, twitta, in risposta al video di Conte. E aggiunge: “Sarà una manifestazione senza bandiere di partito. Invitiamo Pd, +Europa e Beppe Sala e tutte le associazioni e le personalità politiche interessate, a partecipare e organizzare con noi”. “Io ci sarò”. Così Carlo Cottarelli, senatore eletto con il Pd, è il primo a rispondere all’invito di Calenda.

Scaramucce e dispettucci tra gli esponenti del Pd e gli ex esponenti del Pd. Il clima della campagna elettorale – fallimentare per il Pd ma che non è andata benissimo neanche ai terzopolisti – permane anche ora che il centrodestra si appresta a governare. Dem e Terzo polo continuano a farsi la guerra (anche in Aula, fin dalle nomine dei vicepresidenti delle Camere). Altro che opposizione unitaria, attualmente impensabile. Intanto Conte, unico vero leader dell’opposizione, va come un treno. Sta con la piazza, con i cittadini di sinistra, con chi risponde all’appello di manifestare per la pace tutti insieme. Al di là delle divisioni e delle logiche di partito. Con chi ora guarda al polo progressista come la risposta che aspettava dopo la delusione subita dal Pd. Mentre i dem vanno a congresso e si apprestano a finire sotto il dieci per cento, i 5 Stelle di Conte si schierano a sinistra-sinistra.


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