Falsi permessi di soggiorno, sgominata banda nel salernitano
Sedici persone sono indagate nel salernitano con l’accusa di aver fornito falsi permessi di soggiorno a un numero pari a circa 240 immigrati. Le indagini, condotte dalla Compagnia dei Carabinieri di Eboli, coadiuvati da personale del Comando Provinciale di Salerno nonché delle Compagnie Carabinieri di Padova, Montella e Torre del Greco, hanno portato questa mattina alla custodia cautelare in carcere per due persone, Antonio Della Corte e Ferdous Howlader del Bangladesh, mentre per altre undici, quasi tutte originarie di Eboli e Battipaglia, nel salernitano, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per gli altri tre è invece scattato l’obbligo di dimora nei paesi di residenza. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di immigrazione.
L’inchiesta ha fatto emergere la produzione e la presentazione di documentazione falsa finalizzata a consentire, sfruttando quanto previsto dal decreto flussi, l’ingresso e la permanenza illegale nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari. Il tutto attraverso datori di lavoro e centri di assistenza per l’impiego compiacenti nel territorio della Piana del Sele. A quanto è stato possibile appurare finora, l’organizzazione attivava le procedure del caso per i falsi permessi di soggiorno dietro il corrispettivo di 3 mila euro. Ma le attività illegali della banda non si limitavano a questo. Nel mirino degli investigatori sono infatti finite anche delle frodi assicurative perpetrate attraverso l’incendio di abitazioni e altre strutture private al fine di ottenere il relativo indennizzo quale risarcimento del danno.
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