Fame, il Papa e Mattarella: “Un crimine, se strumento di guerra”
Nel mondo, 673 milioni di persone soffrono le carestie
A Roma la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, quest’anno coincisa con l’80esimo anniversario della Fao: “Un crimine, la fame come strumento di guerra”, il monito del Papa e di Mattarella.
La fame al centro della Giornata dell’Alimentazione a Roma
“Mano nella mano per un cibo migliore e un futuro migliore”, il tema della giornata nella sede dell’Agenzia Onu, tra il Circo Massimo e le Terme di Caracalla, alla presenza di Papa Leone XIV, del presidente Sergio Mattarella e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme alla regina Letizia di Spagna e al numero uno delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Una Giornata per rinnovare l’invito alla collaborazione globale per creare un futuro pacifico, sostenibile, prospero e sicuro dal punto di vista alimentare. Un’intesa da promuovere lavorando insieme tra governi, organizzazioni, settori e comunità, per trasformare i sistemi agroalimentari e per garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione sana, vivendo in armonia con il pianeta.
Un problema irrisolvibile?
Ogni anno, la memoria di un problema che nei decenni è apparso irrisolvibile. Per l’urgenza di affrontare la fame, ma anche nel ricercare soluzioni strutturali che superino la molteplicità delle cause legate a povertà, disuguaglianze economiche, crisi politiche.
E ogni volta una sfida concreta, il simbolo di un sistema globale che fatica a garantire equità e accesso al cibo a causa di fattori strutturali di natura economica, politica e ambientale.
Mattarella: Non c’è ancora un mondo senza più fame
Il percorso per la sicurezza alimentare e la sostenibilità degli ecosistemi – ha ammesso il Capo dello Stato – resta purtroppo in gran parte ancora inattuato, come l’aspirazione ad un mondo senza più fame”.
Mattarella ha registrato pure “un triste paradosso”: “Proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile”.
Le proteste, il duro intervento del Papa
All’esterno, i militanti del Global Movement To Gaza ricordavano che “Israele utilizza la fame come arma di guerra”.
All’interno, Papa Leone XIV, a riconoscere in chi soffre la fame – 673 milioni di persone – “mio fratello e mia sorella”, a rammentare che “raggiungere l’obiettivo Fame Zero sarà possibile solo se ci sarà una volontà reale di farlo, e non soltanto dichiarazioni solenni”.
E ancora, il Papa, denunciare con forza la persistenza della fame come strumento di guerra nei conflitti in corso, per porre rimedio ad uno scandalo quotidiano: “Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l’uso del cibo come arma da guerra. Sembra allontanarsi sempre più quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine di guerra la fame deliberata, come pure l’impedire intenzionalmente l’accesso al cibo a comunità o interi popoli. Il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni”.
“Con dolore – ha aggiunto il pontefice -, siamo testimoni dell’uso continuo di questa crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame. Non possiamo continuare così”.
Parole nette, che Leone XIV ha voluto ancora più chiare: “Gli slogan non possono sollevarci dalla miseria. La comunità internazionale non può voltarsi dall’altra parte. Come possiamo dimenticare tutti coloro che sono condannati alla morte e alla sofferenza in Ucraina, Gaza, Haiti, Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana, Yemen e Sud Sudan, per citare solo alcuni dei luoghi del pianeta in cui la povertà è diventata il pane quotidiano di tanti nostri fratelli e sorelle?”.
Il commento di Giorgia Meloni
“Sono fiera di confermare e sottolineare l’impegno dell’Italia nel rafforzare la sovranità alimentare del continente africano tramite il Piano Mattei che coniuga lo sforzo pubblico con investimenti privati in partenariati paritari con le Nazioni africane”, ha commentato sui social la premier Giorgia Meloni.
Parole per rammentare il proposito del ponte lanciato oltre il Mediterraneo, nelle stesse ore in cui anche il nostro Paese finiva al centro dei report presentati nella Giornata.
L’Istat: In Italia la povertà alimentare
Uno, quello dell’Istat, segnala che In Italia oltre 430mila under 16 soffrono l’insicurezza alimentare. I più colpiti, i minori di 16 anni che risiedono nel Mezzogiorno (8,7%) e quelli che vivono in famiglie monogenitore (7,8%) o in famiglie dove il titolo di studio più alto dei genitori è la licenza media inferiore (17,9%).
Una buona notizia, dall’ultimo decennio: tra il 2014 e il 2024 è diminuita la quota di popolazione che non dispone di sufficienti risorse per acquistare il cibo necessario (2,7% nel 2024, era 8,9% nel 2014).
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