Cultura & Spettacolo

Fantascienza di tutti i giorni nell’Urss

di Frida Gobbi -


“Gli autori ritengono loro dovere avvertire il lettore che nessuno dei personaggi di questo romanzo esiste (e non è mai esistito) nella realtà. Pertanto ogni possibile tentativo di scoprire chi è chi non ha alcun senso. Allo stesso modo tutte le istituzioni, le organizzazioni e gli istituti menzionati in questo romanzo sono totalmente inventati”. E’ in questa premessa, in questa avvertenza che è racchiusa l’essenza, la cifra di Destino zoppo dei fratelli Arkadij 0e Boris Strugackij, appena pubblicato da Carbonio Editore. Il testamento spirituale dei due scrittori russi, finora inedito in Italia, vissuti in pieno regime sovietico. Una premessa di vitale importanza dunque, che sottolinea cosa significhi essere scrittori in un Paese totalitario che ha bandito la libertà d’espressione.
E infatti il romanzo affronta temi di cruciale importanza come il rapporto tra intellettuale e regime, così come il conflitto tra giovani e adulti, l’istinto di sopravvivenza nel preservare il futuro, la paura del diverso. I fratelli Strugackij danno vita a un’opera visionaria, complessa, senza però perdere la leggerezza, con uno stile che attraversa i generi e una struttura del racconto originale e innovativa. E tanta inconfondibile ironia.
In una Mosca sommersa dalla neve, lo scrittore Feliks Sorokin riceve una convocazione dall’Unione degli scrittori sovietici: dovrà sottoporre un suo testo al vaglio di una nuova, prodigiosa macchina che stabilisce il valore oggettivo di un’opera letteraria. Sorokin si trova di fronte a un dilemma: portare alla commissione un testo mediocre che rientri nei canoni vigenti, o tirare fuori il suo manoscritto inedito, Brutti cigni, l’opera di una vita, rischiando così di finire nelle grinfie dei censori? Il protagonista di quel romanzo segreto è uno scrittore anche lui, Viktor Banev, che fa ritorno nella sua città natale; lì conoscerà i mokrecy, inquietanti esseri dai poteri soprannaturali che si mostrano con la faccia bendata e vivono in un lebbrosario al di là del filo spinato. Invisi alla popolazione adulta, sembrano invece esercitare un’incredibile attrazione sui bambini…
E’ la doppia storia (metaletteraria) dell’ultimo romanzo che i fratelli Strugackij scrissero insieme, nel genere a loro caro dell’anti-utopia. In queste pagine, dove le due storie narrate si sviluppano con un incredibile parallelismo, i maestri della fantascienza (intesa come modo di pensare e non come semplice genere letterario) sovietica celebrano il difficile e nobile ruolo dello scrittore alle prese con un regime totalitario.
Arkadij (1925-1991) e Boris (1933-2012) Strugackij sono considerati tra i più importanti scrittori russi del ’900. Esperto di letteratura nipponica il primo, astronomo e matematico il secondo, hanno iniziato il loro lungo sodalizio negli anni ’50. Le loro opere sono state tradotte in molte lingue, ricevendo ampi riconoscimenti. Tra i libri usciti in Italia: Picnic sul ciglio della strada (dal quale Andrej Tarkovskij ha tratto il film Stalker) e, pubblicati da Carbonio, La chiocciola sul pendio (2019), La città condannata (2020), L’isola abitata (2021) e L’albergo dell’alpinista morto (2022).

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