Attualità

“Faremo la riforma fiscale entro la fine di febbraio così batteremo l’inflazione”

di Edoardo Sirignano -

ANDREA DE BERTOLDI MEMBRO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA


“Faremo la riforma fiscale entro febbraio. Così batteremo l’inflazione”. A dirlo il deputato Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia.

 

Innalzamento dei tassi. Cosa ne pensa?
Voglio sperare che più che un problema possa essere un’opportunità. Cerco sempre di vedere le cose dal punto di vista positivo e costruttivo. Le banche centrali prendono delle decisioni per superare momenti difficili e non per crearli.

 

Non esistono, quindi, dei rischi?
Non sempre gli intenti si trasformano in realtà. Il rischio, che al posto di risolvere dei problemi se ne possano creare altri, in economia esiste sempre. Mi sento abbastanza rassicurato dalle parole del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che ha parlato di un rialzo dei tassi graduale, sostanzialmente contenuto. Mi trovo pienamente su questa posizione.

 

Quali le differenze con l’inflazione americana?
A differenza dell’inflazione degli Stati Uniti, che è da prezzi, la nostra è soprattutto da offerta, dovuta a una serie di problemi che si sono susseguiti, prima con la carenza di materie prime, penso ai cosiddetti minerali speciali e poi con la crisi energetica, generata dalla guerra, che ha fatto schizzare il prezzo del gas, della benzina, dell’energia e di conseguenza il costo di tutte le produzioni.

 

Come giudica la politica della Bce?
Se il rialzo è contenuto e si accompagnerà a quello che il governo Meloni sta facendo, non vedo particolari difficoltà. Nelle ultime ore stiamo lavorando col viceministro Maurizio Leo per una riforma fiscale importante e seria. Stesso discorso vale per ciò che riguarda la pubblica amministrazione. Se il contenimento della spesa pubblica si accompagnerà a un controllo dell’inflazione con la politica monetaria, in modo non esasperato, ritengo si possa arrivare tranquillamento al traguardo di riportare l’inflazione al 2 per cento.

 

Quali saranno le ricadute per le famiglie?
L’aumento dei tassi determina un minor potere d’acquisto. I salari non seguono immediatamente l’inflazione. Anche perché no si innescherebbe la spirale prezzi/salari degli anni ottanta, ovvero quella rincorsa continua che portò i Bot al 20 per cento.

 

Quali, invece, saranno le conseguenze per le imprese?
Ci saranno maggiori difficoltà nel fare investimenti. Avendo il costo del denaro più alto, sarà più complesso potersi approvvigionare. L’interesse passivo peserà di più. Se non controbilanciamo questo onere, con delle politiche di riforma, che alleggeriscono il conto economico delle imprese, sul lato della semplificazione dei minori costi operativi, si rischia di innescare una recessione.

 

Bisogna, però, fare presto. Basti pensare ai mutui a tasso variabile…
Il governo interloquirà con il sistema bancario. Ci sono state già delle prime proposte per il passaggio dal mutuo a tasso variabile a quello a tasso fisso. Detto ciò, ritengo che al massimo arriveremo al 4 per cento, pur sperando che ciò non accada.
Ha parlato di riforma fiscale come soluzione. Quali sono i tempi?
Stiamo lavorando. Ritengo che già alla fine di questo mese sarà possibile avere qualcosa di concreto. I tempi non saranno lunghissimi. È questione di settimane per avere una piattaforma sulla quale confrontarsi con il Parlamento.

 

Come sta fronteggiando il governo questo momento difficile?
Pur essendo di parte e quindi portato a pensare sempre positivo, ci sono dati, come quello relativo allo spread, che confermano come si sta andando nella direzione giusta. In questi primi cento giorni di esecutivo l’Italia ha dato delle risposte positive. Mi pare che le stesse associazioni di impresa, pur continuando a esprimere delle doverose criticità, siano soddisfatte su come si sta operando. Da una parte si mantiene l’equilibrio di conti e quindi la credibilità del Paese nel sistema internazionale, dall’altra si cerca di attivare quelle opportunità per dare fiato alle famiglie e alle imprese.


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