Politica

Farnesina Connection

di Edoardo Sirignano -


Arriva il giorno della Meloni, ma sul governo è ancora giallo. Il centrodestra andrà dal Presidente della Repubblica Mattarella con la lista, quella vera, in tasca. Detto ciò, nessuno fuori dal palazzo riesce a decifrarla. Tra i nomi circolati tutti possono saltare. Il silenzio e la tranquillità di Giorgia dimostrano che esiste un “piano b e non B.” per ogni evenienza.

L’ombra di Silvio

Le imprevedibilità arrivano soprattutto da Arcore. Basta un audio del Cav per far arrivare, nel giro di qualche minuto, le reti di tutto il pianeta. Diciamo, quindi, che esiste una vera e propria ombra di Silvio su Palazzo Chigi. Basta osservare quanto accaduto con la Farnesina. I file, secondo alcuni inviati direttamente dalla villa più conosciuta dagli amanti della politica, bloccano la corsa di Tajani agli Esteri. Una premier, che mette al primo posto le relazioni con l’Occidente e la Nato, non può promuovere il numero due di un partito che dice di essere amico di Putin. Il Cav corregge subito il tiro, ma intanto si sbarazza di Bruto che voleva pugnalarlo alle spalle. La Meloni, che ha bisogno di alleati contro un imprevedibile Berlusca, dovrebbe salvarlo, Arcore permettendo, spostandolo alla Difesa. Una mossa, però, che la costringerebbe a trovare una collocazione per Urso. Non è detto che quest’ultimo, sponsorizzato dalla Casa Bianca, diventi il reale successore di Di Maio. C’è un solo outsider in grado di fargli le scarpe agli Esteri, l’ambasciatore Giampiero Massolo, tra i più abili diplomatici del Paese.

Nulla è scontato

Nessuna partita può considerarsi chiusa, neanche quella per la Giustizia. Le olive ascolane offerte dal presidente del Monza all’ex togato Nordio non consentono sogni tranquilli. Più di qualche interrogativo riguarda, poi, il caso Crosetto. Il fondatore di Fdi è più utile al Mise (dove si parla sempre più di un tale Cesare Pozzi), agli Esteri o fuori dal governo? Nel caso prevalga la terza opzione, si potrebbe ripuntare ancora sul jolly Urso o lanciare Edmondo Cirielli. Quest’ultimo coinvolto in una corsa a due per il Mezzogiorno con Nello Musumeci. Il siciliano, allo stato, è in vantaggio. Ecco perché il salernitano potrebbe essere destinato ad altri scopi. Non è detto, ad esempio, che l’ex prefetto di Roma Matteo Piantedosi possa cedere al novantesimo il Viminale. Si tratta di un’ipotesi molto difficile, ma in politica nulla è impossibile. Una partita apertissima, invece, è quella per la Salute, dove ci sono ben 4 ipotesi sul tavolo: Rocco Bellantone, Francesco Franceschi, Francesco Rocca e Letizia Moratti. Sarebbe una buona mossa per la Lega tagliarla dalla partita regionali in Lombardia. Altro regno senza una regina il dicastero per la Famiglia. La contesa sembrava avere due protagoniste: l’ex ministra del Carroccio Alessandra Locatelli e l’ex moglie di Alemanno Isabella Rauti. Nelle ultime ore, però, spunta il nome di Simonetta Matone, volto noto del salotto di Vespa, in corsa anche per le Disabilità. Sembrerebbe essere quasi chiuso, al contrario, il rebus Cultura, dove al fotofinish l’ex componente del Cda Giampaolo Rossi sembra aver sorpassato lo storico Giordano Bruno Guerri.

Mossa da capogruppo

Non è detto che i capigruppo restino fuori dalla partita governo. Il braccio destro di Giorgia Francesco Lollobrigida, ad esempio, potrebbe rientrare in lizza per l’Agricoltura. L’elezione di Centinaio alla vicepresidenza del Senato libera una casella che potrebbe rivelarsi utile per Meloni. Sponsorizzare il fedelissimo o magari puntare su uno sconosciuto come Roberto Berutti? La seconda opzione sembra essere quella più accreditata. Il capogruppo di Fdi alla Camera potrebbe essere utilizzato per contrastare Zingaretti in Lazio. Nel partito più votato dagli italiani sembra essere sfumata la promozione per Chiara Colosimo, nominata segretaria alla Camera. Allo sport dovrebbe spuntarla un’atleta, forse l’olimpionica di Forza Italia Valentina Vezzali.

Un futuro certo non è neanche quello di Alessandro Cattaneo. La sua promozione a Palazzo Madama potrebbe durare solo pochi giorni. Il Cav lo avrebbe inserito, per sua fortuna, tra i fedelissimi per il Meloni 1, insieme a Gloria Saccani Jotti, in corsa per Università e Ricerca, sempre se sarà staccata all’Istruzione (già promessa a Giuseppe Valditara). Potrebbe complicarsi, invece, la corsa alla Pubblica Amministrazione per l’ex capogruppo degli azzurri a Palazzo Madama Annamaria Bernini. Non compare nell’elenco dei “graditi da Silvio”.


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