Economia

Fatturazione a 28 giorni, la stangata Antitrust sul filo del telefono

di Cristiana Flaminio -


Dall’Antitrust arriva la stangata per le compagnie telefoniche: la fatturazione a 28 giorni costerà, complessivamente, più di duecento milioni di euro a Fastweb, Telecom, Vodafone e Wind Tre. Secondo l’autorità garante per la concorrenza e il mercato, le quattro compagnie “hanno posto in essere un’intesa restrittiva segreta, unica, complessa e continuata della concorrenza impedendo il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali tra operatori nei mercati dei servizi di telefonia fissa e dei servizi di telefonia mobile”. Insomma, si sarebbero accordate tra loro distorcendo, così, il mercato. A detrimento della concorrenza e a discapito dei consumatori, costretti a pagare più di quanto avessero preventivato.
Esultano le associazioni dei consumatori che, da anni, si sono battute per ottenere dall’Antitrust, sanzioni a carico degli operatori che avevano messo in campo condotte scorrette ingaggiando una feroce battaglia legale.

Il Codacons ha dichiarato: “La multa da 200 milioni di euro inflitta dall’ Antitrust a 4 compagnie telefoniche è una vittoria dei consumatori italiani e del Codacons, associazione che, come noto, aveva avviato una battaglia legale contro la pratica illegale della fatturazione a 28 giorni, sfociata in una serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato”. L’Unione dei consumatori ha tuonato: “Bene le sanzioni, anche se avremmo preferito una multa piena e maggiore. Viste, comunque, le pessime decisioni della giustizia amministrativa, non possiamo che accontentarci. Immaginiamo che la telenovela non sia finita qui”. Federconsumatori ha l’amaro in bocca: “Accogliamo sì con favore la definizione delle multe ma, considerando come si sono svolti i fatti, confidavamo in una decisione più severa. La vicenda è partita da un comportamento illecito e scorretto da parte delle aziende e si è poi protratta per anni”. E ancora: “Quanto accaduto dimostra ancora una volta la necessità di attribuire maggiori e più concreti poteri alle Authority; inoltre, considerando i tempi irragionevolmente lunghi con cui gli organi competenti hanno affrontato la questione, il pagamento pieno – se non la maggiorazione – delle sanzioni irrogate avrebbe rappresentato almeno un barlume di equità questa lunga, estenuante e deludente vicenda”.


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