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Si sgonfia il caso del dirottamento della Galata Seaways, tra i 15 clandestini 2 donne: tutti ricoverati in ospedale o presso la Cri

di Angelo Vitale -


Sono stati fermati e ascoltati in Questura a Napoli, i 15 clandestini sorpresi a bordo della nave turca Galata Seaways​ oggetto ieri dell’intervento delle forze speciali italiane al largo del golfo partenopeo, dopo la denuncia dei fatti avvenuti presumibilmente in acque internazionali al largo del golfo di Salerno – le indagini in corso affidate per ora dalla Procura di Napoli alla pm Emilia Parascandalo potrebbero trovare altra destinazione non appena sarà stabilita la competenza territoriale su quanto accaduto – . Si tratta di 13 uomini e 2 donne, individuati dalla Squadra mobile di Napoli e dai finanzieri del Gico e del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza (proprio nel capoluogo campano la sede di uno dei 15 Comandi di questa unità speciale delle Fiamme gialle) saliti a bordo della nave dopo che questa era stata scortata in rada davanti a Castel dell’Ovo.

La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per impossessamento di nave, affidando a Polizia e Finanza i primi accertamenti giudiziari.

Ascoltato in Questura anche il comandante della nave Galata Seaways per chiarire la dinamica dell’accaduto e le modalità con le quali sarebbe avvenuto il tentativo, da parte dei clandestini nascosti sulla nave, di prendere il controllo dell’imbarcazione.

E se i fatti sono accaduti davvero come le prime ipotesi di rfeato analizzate dagli Uffici giudiuziari guidati oggi, dopo un tourbillon di passaggi di incarico in attesa del nuovo vertice che il Csm indicherà (tra i papabili, per il post-Melillo, anche il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri) dal procuratore aggiunto Sergio Ferrigno.

Numerosi, ancora oggi a quasi 24 ore dai fatti, i misteri sull’episodio subito narrato dai media – complice il telefono cellulare del ministro della Difesa Guido Crosetto ospite del Forum Masseria di Bruno Vespa in Puglia, come una prova muscolare delle nostre forze speciali:  all’opera un battaglione della Brigata San Marco della Marina militare e in allerta nei cieli sopra la Galata Seaways l’élite delle forze militari navali italiane, quelle del Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori.

Alla fine, decurtate le cronache di “pugnali” che le indagini accerteranno di quale natura fossero le armi da taglio impugnate, la composizione del gruppetto di clandestini (tra loro anche 2 donne) porterà probabilmente ad escludere immediatamente e definitivamente l’ipotesi terroristica, peraltro mai avanzata con determinazione fin dalle prime ore. E a chiarire se il tutto non debba invece essere ricondotto, più che a un’azione premeditata di pirateria per dirottare a Napoli una nave che sarebbe arrivata in poche ore sulle coste francesi, ad una maniera sì violenta di rispondere all’essere stati scoperti in uno o più autocarri che la nave turca trasporta.

Una maniera di celarsi e di viaggiare illegalmente, questa di nascondersi negli autocarri e nei container, da sempre praticata in tutto il mondo grazie a intenzioni volontarie occasionali e fortuite o nel quadro di flussi a pagamento controllati dalla criminalità e favoriti dagli stessi trasportatori.

Le prossime ore ci sveleranno quale sarà il cerchio ristretto delle prime indagini della pm Parascandalo. Oltre – forse, ma non è detto – la nazionalità dei 15 clandestini. Solo questo sono per ora, in attesa di essere completamente e con certezza identificati e indagati come “pirati”.

AGGIORNAMENTO ORE 17.15

Appare definitivamente sgonfiarsi il presunto caso di dirottamento della nave turca. A innescare il blitz del Battaglione San Marco solo un eccesso di zelo del comandante e dell’equipaggio della Galata Seaways alla vista di due dei 15 clandestini, nei pressi della sala macchine, mentre si aggiravano brandendo due coltelli e un taglierino, sequestrati poi dalla Polizia dopo il blitz delle forze di intervento navale e il rintraccio completo del gruppetto di clandestini che temevano, scoperti, di essere poi rimpatriati.

Sono un iraniano, quattro siriani e un iracheno più un quindicesimo ricoverato in ospedale per ipotermia. Pure ricoverati anche altri dei clandestini: una delle donne perché incinta, altri per salute malferma o sospette fratture.
Allo stato, ancora frammentario il quadro indiziario, incerta la responsabilità di alcuni di loro in possibili reati. Gli sbarcati saranno ricoverati presso il Centro di accoglienza della Croce Rossa.

Intanto, da oggi, le Reti Rai rilanciano con evidenza la capacità di intervento delle forze navali che hanno operato il blitz, anche per la concomitanza della ricorrenza della Giornata della Marina Militare.


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