Cronaca

Fermato un 24enne per il duplice femminicidio di Naro: prima, la violenza sessuale

di Angelo Vitale -


Si chiama Omar Edgar Nedelkov il ventiquattrenne rumeno fermato per il duplice femminicidio di Naro. Agghiaccianti i particolari della ricostruzione che sta emergendo sul giallo del paesino dell’Agrigentino ove ieri è stato prima rinvenuto il corpo di una donna in un’abitazione e data alle fiamme e, poco distante, il corpo di una seconda donna, uccisa a coltellate nella casa ove viveva. Entrambe, di origine rumena e da anni inserite nella piccola comunità.

Omicidio e vilipendio di cadavere le prime accuse, dopo il fermo avvenuto nella serata di venerdì – subito dopo il quale, prima di essere trasferito in carcere in attesa della convalida che verrà trattata lunedì, si era avvalso della facoltà di non rispondere -, all’esito di una serrata indagine svolta fin dalle prime ore dopo la scoperta dei due cadaveri, per la quale gli inquirenti hanno inteso sottolineare di aver goduto di “una grande collaborazione offerta dalla comunità rumena di Naro, fatta da lavoratori e lavoratrici che danni risiedono in Italia”.

Oggi, emerse le convinzioni iniziali dei magistrati di Agrigento che guidano l’inchiesta. Le due donne rumene assassinate nella notte tra giovedì e venerdì nelle loro rispettive abitazioni a Naro sarebbero state massacrate dopo avere respinto “un approccio sessuale” da parte del presunto assassino.

Secondo quanto ricostruito dal procuratore aggiunto Salvatore Vella che coordina l’inchiesta sul giallo di Naro, l’uomo fermato avrebbe cenato a casa di Delia Zarniscu di 58 anni con un amico 52enne. Dopo le prime avances, la donna avrebbe respinto le richieste sessuali del presunto assassino. Così, l’uomo, da solo, avrebbe raggiunto l’altra vittima, Maria Rus di 54 anni, che era sola in casa. Prima l’avrebbe picchiata selvaggiamente e poi le avrebbe dato fuoco. Il rumeno sarebbe quindi tornato a casa della prima vittima e l’avrebbe massacrata utilizzando come armi tutto ciò che gli capitava sotto mano, dal televisore alle suppellettili. Particolare inquietante, riguardo all’utilizzo del fuoco per celare il primo omicidio, quanto rivelato dal Giornale di Sicilia: “Omar Edgar Nedelkov era noto ai carabinieri e alla Procura della Repubblica di Agrigento: recentemente era stato indagato perché accusato di furto ai danni di una ditta agricola in cui lavorava. Era accusato anche di avere appiccato, utilizzando del gasolio, un incendio ad una delle serre dell’impresa”.

Iniziali ipotesi che ora potranno essere suffragate dall’autopsia avviata sui cadaveri delle due donne e dagli accertamenti degli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina all’interno delle due abitazioni.




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