Politica

Figliuolo pigliatutto. La mossa del governo: Bonaccini resta al palo ma la sinistra non può protestare

di Eleonora Ciaffoloni -


Dopo il rinvio della scorsa settimana per “motivi personali” della presidente Giorgia Meloni, ieri il Consiglio dei Ministri ha dato più di una fumata bianca, dalla nomina del governatore di Bankitalia, al Dl bollette con gli aiuti alle famiglie che vengono prorogati di tre mesi – dal 30 giugno al 30 settembre 2023 – ma anche sulla nomina del tanto discusso commissario alla ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, e sul nuovo Codice della Strada, denominato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini “tolleranza zero”. Uno slogan, quest’ultimo, che rispecchia la voluta revisione del Codice che era partita sulla scia degli eventi che l’incidente del 14 giugno a Roma hanno portato alla morte del piccolo Manuel, di cinque anni, travolto dal suv Lamborghini su cui viaggiavano un gruppo di youtuber. Una decisione che era nell’aria da giorni e che è stata solo rimandata di una settimana, dal 22 al 27 giugno, che conferma le stringenti misure previste nei 18 articoli del Ddl sul nuovo Codice della Strada, che agiscono contro il consumo di alcolici e stupefacenti per i conducenti dei veicoli, che introducono nuovi limiti di guida per i neopatentati, ma anche nuove regole stringenti sull’uso dei dispositivi elettronici alla guida, fino alle regole per bici e monopattini, tra cui l’obbligo di indossare il casco sui mezzi green a due ruote. Una approvazione che ha visto la soddisfazione del vicepremier Salvini.

Nel pomeriggio di ieri è arrivata anche l’intesa della maggioranza – con il via libera poi decretato in Cdm – sul nome del generale dell’esercito Francesco Paolo Figliuolo come commissario alla ricostruzione dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e parte di Marche e Toscana. Una decisione a lungo attesa e rimandata – e molto richiesta – decisa assieme al decreto-legge con disposizioni urgenti per la ricostruzione sui territori colpiti dall’alluvione. La scelta del commissario è ricaduta quindi su Figliuolo, comandante del Comando operativo di vertice interforze, che aveva ricoperto lo stesso ruolo di commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 da marzo 2021 a marzo 2022 durante la campagna vaccinale. Un nome di “alto profilo” e quindi un tecnico, che taglia fuori definitivamente la nomina del governatore Stefano Bonaccini, che era stato indicato a gran voce dall’opposizione, in quanto presidente della Regione più colpita dalla calamità naturale. Invece, i tre presidenti regionali Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Francesco Acquaroli (Marche) e Eugenio Giani (Toscana) saranno solamente sub-commissari.

Una scelta tecnica, ma anche politica, contestano dall’opposizione. Di certo, il governo di Giorgia Meloni ha scelto di non dare in mano a un esponente delle forze di minoranza la responsabilità – ma soprattutto i fondi – per la gestione del post alluvione. Nonostante le varie richieste che vertevano sul dem, il nome di Figliuolo non dispiace in Emilia, territorio dove ha conservato un ottimo rapporto con Bonaccini ed è ritenuto meno divisivo tra i sindaci che nei territori si dividono tra destra e sinistra. Anche un’altra nomina è stata decisa durante il Cdm di ieri: è stato avviato infatti l’iter per la nomina di Fabio Panetta a governatore di Bankitalia, che sostituirà l’attuale governatore Ignazio Visco, nominato il 1° novembre del 2011 e che a novembre di quest’anno completerà il suo secondo mandato di sei anni, senza possibilità quindi di essere rieletto. Così, molti dei nodi da sciogliere sono stati sciolti e il governo continua a porre tasselli ben marchiati.


Torna alle notizie in home