Cronaca

Filippine, 4 morti in un attentato. L’esercito in lotta contro i combattenti islamici

di Angelo Vitale -


Un attentato contro una palestra universitaria nel sud delle Filippine ha ucciso quattro persone e ne ha ferite diverse altre. L’esplosione ha devastato la palestra dell’Università statale di Mindanao nella città di Marawi, durante una messa cattolica. La località è tra quelle del Paese a più alta frequentazione islamista.

Il presidente Ferdinand Marcos Jr ha condannato l’attacco e ha affermato di aver incaricato la polizia e le forze armate di garantire la sicurezza del pubblico. “Condanno con la massima fermezza gli atti insensati e atroci perpetrati da terroristi stranieri”, ha affermato Marcos.“Gli estremisti che esercitano violenza contro gli innocenti saranno sempre considerati nemici della nostra società”.

Mamintal Alonto Adiong Jr, governatore della provincia di Lanao del Sur a Mindanao, ha condannato il “violento attacco. Qui nella mia provincia, sosteniamo i diritti umani fondamentali, compreso il diritto alla religione”, ha affermato Adiong in una nota. “Anche gli attacchi terroristici contro gli istituti scolastici devono essere condannati perché questi sono luoghi che promuovono la cultura della pace e formano i nostri giovani affinché siano i futuri plasmatori di questo Paese”.

L’attentato dopo che l’esercito delle Filippine aveva lanciato un attacco aereo venerdì che ha ucciso 11 militanti islamici dall’organizzazione Dawlah Islamiyah a Mindanao. L’operazione – aveva spiegato l’esercito – perché il gruppo aveva in programma di organizzare attacchi nella provincia di Maguindanao del Sur.

Dawlah Islamiyah, insieme con il gruppo Abu Sayyaf e i combattenti per la libertà islamica di Bangsamoro sono considerate organizzazioni estremiste violente e allineate con lo Stato islamico dell’Iraq e della Siria, finora contraddistintesi nel Paese per attacchi terroristici e attività criminali all’interno e all’esterno dei confini.




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