Ieri mattina, dal centro spaziale Kennedy in Florida, è partito il razzo Space Launch System per la missione Artemis 1, che porterà la capsula Orion, senza uomini a bordo, intorno alla Luna per testare i sistemi di sicurezza. Finalmente si ricomincia, e questo è il primo passo di una (nuova) lunga serie di missioni e di studi sperimentali che riguarderanno il nostro satellite. Per la prima volta dalla fine del programma Apollo negli anni ’70, la Nasa punta, nel futuro prossimo, a tornare fisicamente sulla Luna. Utilizzando SLS e Orion nel 2024 infatti, partirà una squadra di quattro astronauti, inclusa una donna. Dopo i due tentativi falliti di fine agosto e inizio settembre, la Nasa ha ora lanciato il più potente razzo vettore mai costruito dalla piattaforma 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral. Lo stesso delle storiche missioni Apollo che hanno segnato il primo passo dell’uomo sul nostro satellite naturale il 20 luglio 1969. Questo ritorno ha un profondo significato per la scienza e per l’evoluzione della nostra civiltà. La capsula Orion rimarrà nello spazio per circa 26 giorni effettuando test intorno alla Luna, prima di tornare sulla Terra a dicembre, inabissandosi nell’Oceano Pacifico. Anche l’Italia è coinvolta nella missione. “L’inizio di una nuova grande collaborazione internazionale che vede ancora una volta l’Italia e l’intera filiera industriale tra i protagonisti, continuando un percorso che ci ha resi nel tempo partner di eccellenza nella sfida dell’esplorazione spaziale” ha commentato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. “Europa, USA e molti altri Paesi nel mondo uniti in unico obiettivo destinato al progresso di tutta l’umanità: tornare sulla Luna per restarci!”
Finalmente ci risiamo: 50 anni dopo si ritorna sulla Luna

Ieri mattina, dal centro spaziale Kennedy in Florida, è partito il razzo Space Launch System per la missione Artemis 1, che porterà la capsula Orion, senza uomini a bordo, intorno alla Luna per testare i sistemi di sicurezza. Finalmente si ricomincia, e questo è il primo passo di una (nuova) lunga serie di missioni e di studi sperimentali che riguarderanno il nostro satellite. Per la prima volta dalla fine del programma Apollo negli anni ’70, la Nasa punta, nel futuro prossimo, a tornare fisicamente sulla Luna. Utilizzando SLS e Orion nel 2024 infatti, partirà una squadra di quattro astronauti, inclusa una donna. Dopo i due tentativi falliti di fine agosto e inizio settembre, la Nasa ha ora lanciato il più potente razzo vettore mai costruito dalla piattaforma 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral. Lo stesso delle storiche missioni Apollo che hanno segnato il primo passo dell’uomo sul nostro satellite naturale il 20 luglio 1969. Questo ritorno ha un profondo significato per la scienza e per l’evoluzione della nostra civiltà. La capsula Orion rimarrà nello spazio per circa 26 giorni effettuando test intorno alla Luna, prima di tornare sulla Terra a dicembre, inabissandosi nell’Oceano Pacifico. Anche l’Italia è coinvolta nella missione. “L’inizio di una nuova grande collaborazione internazionale che vede ancora una volta l’Italia e l’intera filiera industriale tra i protagonisti, continuando un percorso che ci ha resi nel tempo partner di eccellenza nella sfida dell’esplorazione spaziale” ha commentato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. “Europa, USA e molti altri Paesi nel mondo uniti in unico obiettivo destinato al progresso di tutta l’umanità: tornare sulla Luna per restarci!”