Attualità

Finisce l’era Anna Wintour e inizia quella di Chloe Malle

di Cinzia Rolli -


Anna Wintour, icona di stile e moda, dirige Vogue dal 1988 e dal 2020 è direttore editoriale globale della rivista. È anche Chief Content Officer di Conde’ Nast, editore principale della rivista.
Ma dopo trentasette anni lascia il noto periodico e annuncia anche chi la sostituirà: Chloe Malle, ex redattrice di vogue.com. Anna Wintour ha trasformato un magazine nel giornale di moda per eccellenza. A lei si deve la fine dell’era delle top model famose, dando spazio sulle sue copertine a modelle poco conosciute o celebrità non facenti parte del mondo delle sfilate in senso stretto. Non più solo grandi marchi, ma anche immagini di capi di moda accessibili al grande pubblico. Anna Wintour, che rimarrà comunque direttore editoriale globale della pubblicazione, ha iniziato la sua carriera come assistente presso la rivista londinese Harpers & Queen. E dopo aver guidato British Vogue viene nominata caporedattore di Vogue America. Diventa icona di stile, quasi una leggenda. Sempre con i suoi occhiali da sole, durante un’intervista ne ha svelato il motivo: “Mi aiutano a vedere e mi aiutano a non vedere. Mi aiutano ad essere vista e a non essere vista. Sono un oggetto di scena direi”. Oltre agli occhiali è famosa per il suo taglio di capelli a caschetto che ha dall’età di quindici anni e il suo atteggiamento duro, freddo, quasi glaciale.

Vogue e l’idea vincente

Il modo di gestire la rivista e l’atteggiamento nei confronti dei dipendenti molto severo possono attribuirsi in parte a suo padre, direttore del giornale London Evening Standarded ed ex veterano della seconda guerra mondiale, denominato “Chilly Charlie”. Lei stessa dirà nel 2009 che “La gente risponde bene alla persone che sono sicure di ciò che vogliono”. L’idea della donna della Wintour è quella di una figura impegnata, con i propri guadagni, non dipendente da altre figure maschili, che vuole sapere cosa comprare, dove e in fretta. Si è accorta delle capacità di stilisti emergenti e ha avviato le carriere di figure come Marc Jacobs e Alexander McQueen. Ha gentilmente fatto sapere a Oprah Winfrey, famosa conduttrice televisiva statunitense, che avrebbe dovuto perdere almeno venti chili prima di poter apparire sulla copertina della sua rivista e quando Hilary Clinton non volle comparire sul giornale per timore che quel gesto potesse compromettere la sua corsa verso la presidenza della Casa Bianca, le rispose con una lettera pubblicata nella sua rivista affermando che una donna non ha più bisogno di apparire virile per mostrare la sua potenza. Diventa ancora più famosa ed emblematica quando una delle sue assistenti, Lauren Weisberger, scrive il Diavolo veste Prada, un romanzo si, ma ispirato al suo lavoro a Vogue e il capo, molto esigente e cucito addosso alla figura della Wintour viene interpretato da Meryl Streep nel 2006. Tra poco uscirà anche il sequel. Rimarrà nella storia il suo arrivo alla premier del film vestita con Prada. Su di lei poi anche un documentario nel 2009. E ora è il momento di Chloe Malle, trentanove anni, figlia dell’attrice Candice Bergen e del regista Louis Malle. Ha sicuramente dalla sua parte il fatto di poter vantare contatti famosi ed essere un elemento di stabilità per il giornale, ma contrastare la perdita di lettori soprattutto per le riviste di moda non sarà facile. Ormai gli introiti derivano soprattutto dal digitale e da eventi come Vogue Word e il The Met Ball. Occorrono idee nuove e forse far uscire una rivista una volta al mese non è una mossa vincente. Anna Wintour non si metterà certo da parte. Infatti rimarrà nel suo ufficio in fondo al corridoio a lavorare per espandere il marchio di Vogue nel mondo. Sembrerebbe che la sua sostituta sia molto più empatica ed estroversa, che ha addirittura nel suo ufficio i Lego della Disney del figlio. Malle si definisce orgogliosa di essere una “nepo baby”, espressione per indicare chi nasce da genitori famosi e per questo ottiene dei vantaggi lavorativi. E questo la rende ancora più simpatica ai nostri occhi. Vedremo se sarà in grado di innovare la rivista patinata e come se la caverà con il suo super visore: Anna Wintour che lascia, ma in realtà non lascia del tutto, la rivista che l’ha resa Anna Wintour.


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