Cultura & Spettacolo

Fiorello e il terrore del giudizio: “No, Rai uno non mi mancherà”

di Nicola Santini -

ROSARIO FIORELLO SHOWMAN


Dal 5 dicembre alle 7.15 su Rai 2, arriva uno dei programmi più attesi della stagione televisiva in corso: “Viva Rai2!”. Ideatore, direttore artistico, autore e protagonista del morning show sarà Rosario Fiorello che, con questo programma, dimostra ancora una volta la voglia e la capacità di spostare la frontiera dell’innovazione editoriale e della modalità di proporsi al pubblico. L’appuntamento del mattino, partito dai social, si trasforma così in 115 spettacoli di 45 minuti in diretta: un buongiorno che, tra infotainment e varietà, mantiene intatta l’atmosfera tipica di allegria di Fiorello e degli amici del bar che commentano insieme i fatti del giorno. Al centro le notizie, i fatti accaduti e quelli che accadranno, commentati in stile ironico e pungente ma sempre all’insegna della leggerezza e del buonumore. Un appuntamento che anticipa e rilancia i temi di cui si parlerà per tutto il giorno.
In questa avventura Fiorello ha voluto con sé Fabrizio Biggio, attore, sceneggiatore e conduttore televisivo, con cui condividerà improvvisazioni, risate e commenti; Gabriele Vagnato, giovane tiktoker da oltre 3,5 milioni di follower che ci racconterà il vox populi sui temi del giorno; e anche un corpo di ballo, in pieno stile varietà, pronto a seguire le intuizioni, non sempre convenzionali, del coreografo Luca Tommassini. A pochi giorni dall’attesissimo ritorno, Fiorello si racconta a L’Identità.

Fiorello, per te si tratta di un attesissimo ritorno sul piccolo schermo. Con quale stato d’animo lo stai vivendo?
C’è sempre una grande emozione, è inutile negarlo. Chi mi conosce lo sa che, in situazioni come questa, sono sempre in trepidazione. Questa volta, però, credo di essere andato oltre, visto che sono proprio terrorizzato (ride, ndr). Da sempre, ad accompagnarmi sul lavoro, c’è una costante dose di ansia da prestazione, a cui fa seguito il terrore del giudizio da parte del pubblico. Ma va bene così, perché fino a quando sarò emozionato sarò felice del lavoro che ho scelto di continuare a svolgere.

Qualche anticipazione sui temi che tratterete?
In queste settimane, nella preparazione del programma, da questo punto di vista non ci siamo affatto risparmiati. Non guarderemo in faccia nessuno. E poi le polemiche costruttive ci sono sempre piaciute (sorride, ndr).

Inizialmente, sembrava che il programma dovesse andare in onda su Rai1. Alla fine, invece, la scelta è ricaduta su Rai2…
Ogni mattina, su Rai1, lo spazio è gestito dai giornalisti del TG1. Da una parte capisco il fatto che abbiano voluto preservare quello spazio anche se, a mio avviso, c’è modo e modo per comunicare il proprio pensiero e ho trovato poco carino l’averlo fatto attraverso un comunicato. Insomma, sinceramente, l’ho provato poco elegante.

Quindi nessun rimpianto legato a Rai1…
Per me un posto vale l’altro, non a caso prima di Rai2 avevo proposto di poter andare in onda su Rai5. Nutro un profondo rispetto per la meravigliosa storia di Rai2, che in passato è stata la rete dell’innovazione, il posto dove Renzo Arbore ha sfornato bellissime pagine della storia della televisione, ma anche dove sono nate trasmissioni di successo come Quelli che il calcio. Sono molto contento di come si è evoluto questo progetto, del resto mi hanno affidato la miglior fascia oraria che mi potessero dare.

I social-network avranno un ruolo importante all’interno del programma?
Ovviamente, troveranno spazio in questo format, visto che in ogni puntata ci saranno tantissime clip che partiranno dalla trasmissione la mattina e verranno postati sia sulla piattaforma di RaiPlay che su tutti i vari social-network.

Verrà a trovarti in trasmissione il tuo amico Amadeus?
Non gliel’ho neanche dovuto chiedere: nella prima puntata ci sarà proprio Amadeus.

E tu, per ricambiare, pensi di andare a trovarlo a febbraio durante la settimana del Festival di Sanremo?
Quest’anno sarà praticamente impossibile riuscire a fare fisicamente un’incursione a Sanremo. Ma troverò comunque un modo per poterci essere


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