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Firenze: bimbo operato al cervello per un tumore inesistente finisce in stato vegetativo

di Flavia Romani -


Un grave errore medico avvenuto all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ha segnato per sempre la vita di un bimbo di quattro anni, oggi sedicenne, ridotto in stato vegetativo dopo essere stato operato. Il piccolo era stato sottoposto a due interventi cerebrali rivelatisi inutili.

Il tribunale di Firenze, a conclusione di un lungo processo, ha riconosciuto la responsabilità dei medici e condannato l’azienda ospedaliera. Per la famiglia previsto un risarcimento di circa 3 milioni e 700 mila euro per danni e spese legali.

Bimbo operato a Firenze finisce in stato vegetativo: la ricostruzione dei fatti

I fatti risalgono al 2012 e al 2013, quando il piccolo venne ricoverato per gravi crisi epilettiche e una sospetta encefalite erpetica – infiammazione del cervello causata dal virus dell’herpes simplex.Il piccolo venne sottoposto a due interventi chirurgici per quella che i medici ritenevano essere una rara forma tumorale. L’operazione, una lobectomia temporale, comportò l’asportazione parziale del lobo temporale, ma la diagnosi si rivelò del tutto errata: il bambino non aveva alcun tumore.

Le successive perizie medico-legali, disposte dal tribunale, hanno accertato che il piccolo soffriva effettivamente di encefalite erpetica, la patologia inizialmente sospettata e per la quale sarebbe stato sufficiente un trattamento farmacologico. Le operazioni chirurgiche, invece, hanno causato danni neurologici irreversibili, portando a una grave tetraparesi spastica e a uno stato vegetativo permanente.

Secondo i giudici, i medici del Meyer disponevano già all’epoca degli elementi necessari per formulare la diagnosi corretta e avrebbero dovuto evitare interventi così invasivi. Inoltre, la famiglia non sarebbe stata adeguatamente informata sui rischi e sulle complicanze delle procedure chirurgiche, una mancanza che ha aggravato la responsabilità dell’équipe medica.

Il tribunale ha definito la condotta “un’assistenza sanitaria incongrua” che ha provocato conseguenze devastanti per minore e genitori. Dopo dodici anni di battaglie legali, la famiglia ha ottenuto il riconoscimento di un errore che ha cambiato per sempre la loro vita.


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