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Fondi Ue per i rifugiati: la Commissione modifica il React Eu

di Alessio Gallicola -


La Commissione Europea scende in campo finanziando gli Stati membri per consentire l’accoglienza dei rifugiati ucraini. Sarà adattato, infatti, il programma di ripresa economica React-Eu, che rafforza la politica di coesione, per permettere agli Stati membri di utilizzare i fondi a disposizione per l’arrivo dei rifugiati dall’Ucraina. La decisione è stata annunciata dalla commissaria europea alla Coesione, Elisa Ferreira, alla riunione informale dei ministri della coesione in Francia. Ferreira ha informato i ministri e il Parlamento europeo che “date le circostanze attuali”, la Commissione andrà avanti con l’estensione del cofinanziamento al 100% per un altro anno. “Tutta la nostra solidarietà all’Ucraina e agli Stati membri – ha detto – che sono in prima linea in una lotta per l’integrità territoriale di un Paese, ma anche per la democrazia e i valori che sono nostri. Gli orrori della guerra stanno riaffiorando”.

Dal canto suo il presidente del Comitato delle Regioni, Apostolos Tzitzikostas, nell’esprimere solidarietà ai rifugiati e “a tutte le comunità locali ucraine colpite dalla violenza inaccettabile di questa guerra”, ha assicurato che la flessibilità dei fondi europei può diventare una soluzione estremamente importante per contribuire a risolvere quella che si prospetta come un’autentica emergenza umanitaria. “Le regioni e le città ai confini tra l’Ue e l’Ucraina hanno bisogno di fondi europei flessibili e pieno sostegno per aiutare le persone tragicamente sfollate a causa della guerra – ha detto -. Non abbiamo bisogno di nuovi fondi con regole diverse e obiettivi simili, ma fondi che facciano qualcosa per le persone”.

Queste situazioni di crisi hanno un impatto sulla coesione dell’Europa, ha commentato l’eurodeputato francese presidente della commissione per le Regioni del Parlamento europeo, Younous Omarjee, proprio per questo occorre fare un forte richiamo alla solidarietà, che aiuterà a risolvere la situazione. All’inizio di questa legislatura eravamo ben lontani dall’immaginare che saremmo stati superati dalla storia, dalla guerra e dalla pandemia”.

Naturalmente anche l’Italia si è allineata alla decisione della Commissione. Il sottosegretario al ministero per il Mezzogiorno e la Coesione territoriale, Dalila Nesci, ha affermato che “per l’Italia è molto importante la politica di coesione basata sul principio di differenziazione. Ogni territorio ha delle esigenze e bisogna anche raggiungere gli obiettivi nel tempo che serve a un dato contesto territoriale sociale per emanciparsi e svilupparsi, quindi siamo molto felici oggi di dare il nostro contributo”.

I 27 ministri responsabili per le politiche territoriali hanno riaffermato il loro impegno per la politica di coesione. Hanno ribadito l’importanza della politica di coesione Ue, soprattutto per ridurre le disparità esistenti. Una nota del Comitato economico e sociale europeo, presentata durante l’incontro, ha fatto luce sugli investimenti pubblici necessari per affrontare le grandi transizioni ecologica e digitale.


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