Attualità

Forever Queen

Il Regno Unito e il mondo intero piangono la sovrana più longeva.

di Nicola Santini -

©Gianluca Pascutti


Tutti avremmo voluto vederla spegnere 100 candeline. La regina Elisabetta II si è spenta a 96 anni di cui settanta di Regno.
Nel corso del suo regno ha assistito ad importanti cambiamenti tra i quali la devoluzione del potere nel Regno Unito, il rimpatrio della costituzione canadese e la decolonizzazione in Africa con il rafforzamento del Commonwealth delle nazioni di cui è Capo. Ad oggi il suo regno è il più lungo di tutta la storia britannica, avendo superato il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria di 63 anni, 7 mesi e 2 giorni, ed è il più lungo in assoluto per una regina.

Circa 150 milioni di persone nel mondo sono suoi sudditi.

Il suo destino non fu scritto nelle prime pagine della sua vita. Suo padre era il principe Albert figlio secondogenito del re Giorgio V del Regno Unito e della moglie Maria di Teck. Sua madre era Elizabeth Bowes-Lyon, duchessa di York. Terza nella linea di successione al trono britannico, preceduta dallo zio Edoardo e dal padre, quando Giorgio V morì nel 1936 e suo zio divenne Re, Elisabetta divenne seconda nella linea di successione al trono. Tuttavia, il 10 dicembre dello stesso anno, suo zio firmò l’atto di abdicazione, per amore di Wallis Simpson. Evento che cambiò il corso della storia. Suo padre venne incoronato Re con il nome di Giorgio VI.
Elisabetta incontrò per la prima volta il futuro marito, il Principe Filippo di Grecia e Danimarca. Dopo un altro incontro, nel luglio del 1939, Elisabetta, allora solo tredicenne, disse di essersi innamorata di lui. Il 9 luglio 1947, quando lei aveva ventuno anni, il loro fidanzamento fu ufficialmente annunciato. Poco prima del matrimonio Filippo fu nominato Duca di Edimburgo e gli fu conferito il titolo di “Sua Altezza Reale”.

La cerimonia fu trasmessa per la prima volta in televisione, ad eccezione dei momenti dell’unzione e della comunione. Dopo l’Incoronazione, lei e Filippo si trasferirono a Buckingham Palace. Durante il quarantesimo anniversario della sua ascesa al trono, la regina si riferì al 1992 come un vero e proprio Annus Horribilis.. Il gossip sui tradimenti all’interno della famiglia si faceva ossessivo, e i movimenti repubblicani fomentati da chi ha reso pubbliche le ricchezze finanziarie della family crearono non pochi grattacapi. A marzo, il principe Andrea, secondo figlio della regina, si separò dalla moglie, Sarah Ferguson, mentre il mese successivo fu la principessa Anna a divorziare dal capitano Mark Philips. Ad ottobre, durante una visita di stato in Germania, un gruppo di manifestanti violenti le lanciò uova addosso a Dresda. Infine, a novembre, un grandissimo incendio si sviluppò all’interno del Castello di Windsor.
Negli anni 90 l’istituzione monarchica divenne sempre più soggetta ad attacchi. In un inusuale discorso di carattere personale, la regina disse che qualunque istituzione deve aspettarsi critiche, ma chiese che queste fossero mosse con “un tocco di umorismo, gentilezza e comprensione”. Due giorni dopo John Major, annunciò una riforma sulle finanze reali, che avrebbe portato la regina a pagare le tasse dal ‘93 in poi.. Nel dicembre ‘92, il principe Carlo e Diana si separarono, ma non terminarono i pettegolezzi. Nonostante il momento difficile, gli indici di gradimento della sovrana continuavano a rimanere alti e il sentimento repubblicano in minoranza. Un anno dopo il divorzio, nell’agosto 1997, Diana morì in un incidente stradale a Parigi. Al momento dei fatti, Elisabetta II si trovava al castello di Balmoral con la famiglia. I figli di Carlo e Diana: il ritiro autoimposto dei sovrani e il rifiuto di issare la bandiera a mezz’asta sopra Buckingham Palace suscitò una reazione di forte disappunto presso la popolazione. L’analisi di queste reazioni e le pressioni di Tony Blair obbligarono di fatto Elisabetta II a far ritorno a Londra, da dove trasmise un messaggio televisivo rivolto alla nazione, esprimendo la sua ammirazione per Diana e i suoi sentimenti “di nonna” nei confronti dei due principi. Subito dopo il messaggio, gran parte dell’ostilità nei confronti della sovrana svanì.


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