Politica

Il primo Consiglio senza Silvio, Tajani segretario Fi: Congresso prima delle Europee

di Angelo Vitale -


“Questo è il primo Consiglio nazionale senza il nostro leader. Più che un minuto di silenzio ci vuole un minuto di applauso ma vedo che e’ partito spontaneo…”. Un commosso Antonio Tajani prende la parola al Consiglio nazionale che lo nominerà reggente di una Forza Italia orfana del suo leader Silvio Berlusconi. Parte dalla platea un lunghissimo applauso in memoria del Cav durato oltre 5 minuti. Tutti in piedi gli oltre 200 delegati ricordano così l’ex premier. “Non è facile iniziare questa giornata, vorremmo applaudire tutta la giornata“. Qualcuno grida “Silvio, Silvio!” mentre partono i lavori. Sul palco azzurro un maxi volto sorridente del leader Silvio Berlusconi scomparso il 12 giugno scorso e la sua frase ‘Chi ci crede combatte. Chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince‘. Standing ovation per lui.

“Propongo di modificare statuto Forza Italia e di inserire nel frontespizio la parola Silvio Berlusconi presidente fondatore”, dice subito Tajani. E aggiunge: “Io penso che Forza Italia non potrà più avere un presidente, propongo di inserire nello statuto del partito la parola segretario nazionale al posto di presidente”.

Prima, la lettura dello scritto indirizzato al partito dai figli del Cav, che ringraziano il movimento per continuare l’operato del padre e per la vicinanza espressa alla famiglia. “Carissimi, grazie per l’appoggio e la vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà. E grazie per tutto ciò che da oggi farete per continuare a far vivere gli ideali di libertà, di progresso e di democrazie che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni. Un abbraccio grande a tutti con i migliori auguri di buon lavoro”. Questo il testo della lettera di saluto della famiglia Berlusconi letta dal reggente Antonio Tajani.

Al via, anche la conferma di Fabio Roscioli quale tesoriere di Fi. Poi, la decisione all’unanimità salutata da applausi: Tajani sarà segretario nazionale fino al congresso. “Resto un militante”, le sue prime parole. Poi, quelle precise indirizzate a Giorgia Meloni: “Noi leali al governo, ma senza spirito di compiacenza”. E il proposito: “Se il Consiglio me lo consente, voglio convocare il congresso prima delle prossime Europee”.

Da segnalare, tra i delegati, l’assenza di Marta Fascina, compagna dell’ex premier, che è rimasta ad Arcore. In platea ci sono però i suoi fedelissimi con diritto di voto, i deputati Stefano Benigni e Tullio Ferrante.


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