Esteri

Francia, crisi di Governo: voto di fiducia per Bayrou

Iniziato alle 15 l'intervento del premier: si tratta del 42esimo voto di fiducia della storia della Quinta Repubblica

di Flavia Romani -


Sono ore decisive in Francia per il governo guidato dal primo ministro François Bayrou, al suo ultimo e più delicato banco di prova. Oggi l’Assemblea Nazionale voterà sulla fiducia all’esecutivo, ma i numeri appaiono impietosi: la maggioranza che sostiene il premier centrista è fragile e le opposizioni hanno annunciato compatte il loro voto contrario. Salvo clamorosi colpi di scena, Bayrou sarà costretto a rassegnare le dimissioni al presidente Emmanuel Macron, dopo meno di nove mesi trascorsi a Palazzo Matignon.

Crisi governo in Francia, l’intervento di Bayrou

L’intervento del capo del governo è iniziato alle 15 con una dichiarazione di politica generale, centrata soprattutto sul piano di risparmi da 44 miliardi di euro, ritenuto indispensabile per riportare sotto controllo deficit (5,8% del Pil) e debito pubblico (113%). Bayrou, già alla vigilia, aveva denunciato un Parlamento “in guerra civile da tre anni”, accusando forze politiche eterogenee di unirsi solo per abbattere il suo governo. Parole che confermano la consapevolezza di una sfiducia ormai inevitabile.

La crisi politica arriva in un contesto economico fragile: la legge di bilancio, che prevede tagli sociali considerati dolorosi, ha scatenato proteste diffuse e altre manifestazioni sono attese nei prossimi giorni. Il rischio di recessione e l’aumento dei costi del debito aggravano ulteriormente il quadro.

I sondaggi fotografano un Paese deluso: secondo Elabe, il 69% dei francesi vuole nuove elezioni e il 67% auspica addirittura le dimissioni di Macron. La popolarità del presidente è scesa al minimo storico del 15%, addirittura più bassa rispetto all’epoca della crisi dei gilet gialli. Non va meglio al premier: solo il 14% dei cittadini si dice soddisfatto del suo operato.

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Nel frattempo, la sinistra radicale de La France Insoumise annuncia la presentazione di una nuova mozione per l’impeachment di Macron, chiedendo lo scioglimento del Parlamento e un ritorno alle urne.

Il voto di fiducia, il 42° nella storia della Quinta Repubblica, sarà espresso a maggioranza semplice. Bayrou può contare in teoria su 210 deputati, contro i 353 dell’opposizione: numeri che lasciano poche speranze. Se l’Assemblea voterà contro, come previsto dalla Costituzione, il primo ministro sarà costretto a rassegnare le dimissioni. Per Macron si aprirà così un nuovo scenario, con opzioni limitate e un Paese sempre più diviso.


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