Francia: è il giorno delle mozioni contro il governo Barnier
Le mozioni di sfiducia depositate dalla sinistra e dal Rassemblement National contro il governo del premier francese Michel Barnier verranno discusse oggi a partire dalle 16, al termine delle interrogazioni al governo. Il promotore di quella con il maggior numero di firme prenderà la parola per primo. Dovrebbe essere il deputato di “Insoumis” Eric Coquerel, presidente della Commissione Finanze. Seguirà l’esposizione del secondo “censore”.
Successivamente interverrà Michel Barnier, senza limitazioni di tempo. Infine, gli altri nove gruppi saranno chiamati ad intervenire per spiegare la loro scelta. Al termine ci sarà il voto sulla prima mozione, del Nuovo Fronte Popolare. Successivamente si procederà alla stessa maniera per la seconda, solo se la prima non avrà raccolto il numero di voti necessari per passare.
“Tra tutte le spiegazioni più stravaganti e ridicole sentite questa mattina dai media sui motivi che ci spingono a scegliere la censura, ne manca una. Proprio quella che ha guidato la nostra scelta: censurare questo bilancio è, purtroppo, l’unico modo che la Costituzione ci offre per proteggere i francesi da un bilancio pericoloso, ingiusto e punitivo, che aggrava anche i già mostruosi deficit di sette anni di macronismo”. A scriverlo, su X, è stata la capogruppo Rn, Marine Le Pen.
Il presidente francese Emmanuel Macron sta valutando i profili politici potenzialmente adatti a succedere a Michel Barnier, il cui governo sembra essere giunto al capolinea. Secondo Bfmtv, Macron ha anche organizzato appuntamenti e colloqui telefonici con diversi interlocutori e starebbe considerando alcuni nomi in particolare. L’intenzione è quella di accorciare i tempi.
Fonti autorevoli sarebbero pronte a scommettere sulla nomina a Matignon del ministro della Difesa, Sebastien Lecornu. Ex assistente parlamentare di Bruno Le Maire, Lecornu è l’unico a godere, all’interno del campo presidenziale, del gradimento degli eletti del Rassemblement National. La sua disponibilità a parlare con i responsabili del partito di estrema destra, è stata causa di malumori tra i macronisti. Liberation, a luglio, aveva montato un caso sulla cena con Marine Le Pen a casa del suo amico Thierry Solère.
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