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Franco: “La ripresa economica rallenta, l’inflazione continua a salire”

di Alessio Gallicola -


I segnali si erano già avuti ascoltando il premier Draghi, intervenuto a Camera e Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo di domani e venerdì a Bruxelles. Il capo del governo aveva parlato di ripresa economica inficiata dall’aumento dei costi dell’energia e dalla necessità di un intervento dell’Unione europea. Ma a chiarire ulteriormente lo scenario è arrivato l’intervento del ministro dell’Economia, Daniele Franco, che al Bloomberg Italy Capital Markets Forum ha annunciato che “l’attività economica rallenterà e per l’Italia la revisione rispetto alle ultime stime della Commissione europea (4,1%) potrebbe essere rilevante, e anche l’inflazione continuerà a salire come conseguenza della guerra. A livello europeo il rischio è che la ripresa sia messa a rischio da scossoni dei mercati finanziari”.

Il momento viene definito “critico” da Franco, che spiega come “di fronte al peggioramento delle prospettive, la politica economica si troverà a fronteggiare sfide notevoli e difficili scelte. Servono coesione a livello nazionale, coordinamento a livello europeo e politiche lungimiranti. È essenziale che la ripresa non perda forza propulsiva e che venga mitigato l’impatto dello shock energetico sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese”.

Ma nel frattempo dal versante economia arrivano anche buone notizie per l’Italia. Il Comitato economico e finanziario dell’Ue, braccio tecnico del Consiglio dei ministri delle finanze, ha dato il via libera all’erogazione al nostro Paese della prima rata da 21 miliardi del Pnrr. Ora l’iter burocratico prevede che, una volta acquisito il parere favorevole del Comitato, l’ok definitivo al versamento della rata dovrebbe essere annunciato dalla Commissione entro le fine del mese.

Sul tema del Pnrr lo stesso premier Draghi, nel corso del suo intervento alla Camera e al Senato, si era detto fiducioso sulla possibilità di non doverne modificare la sostanza e l’architettura. Magari sarà opportuno fare solo modifiche relative alle previsioni dei costi delle materie prime.

 


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