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Fratelli civici d’Italia, la svolta della Meloni. Il ritorno di Tremonti

Fratelli civici d’Italia. Così potremmo chiamare la lista che Giorgia Meloni sta approntando insieme al suo staff per affrontare la competizione elettorale. Il tentativo è quello di mostrare all’elettorato un aspetto, allo stesso tempo, rassicurante e competente, sul piano interno e internazionale.

di Adolfo Spezzaferro -

Giulio Tremonti ©imagoeconomica


Non solo i fedelissimi di FdI ma anche nomi di spicco della società civile da poter schierare nel governo e rassicurare i partner del nostro Paese.

Fratelli civici d’Italia: così potremmo chiamare la lista elettorale di FdI a cui sta lavorando Giorgia Meloni, che punta su nomi di tutto rispetto della società civile come capolista in diversi collegi. Un big su tutti, Giulio Tremonti, da tempo molto vicino a M5S: la nemesi di Mario Draghi tornerebbe al ministero dell’Economia. Ancora, c’è Carlo Nordio, ex pm di Venezia, molto quotato per il ruolo di ministro della Giustizia. E poi tra i nomi civici l’imprenditore veneto Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto, e Beatrice Venezi, direttore d’orchestra (guai a chiamarla direttrice) lucchese. Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, invece ha smentito una sua candidatura nonostante gli elogi ricevuti da Ignazio La Russa: “Escludo totalmente di volermi candidare: sono un giornalista e continuerò a farlo”. Altra donna che potrebbe essere in lizza per le liste FdI, in Toscana, è Letizia Giorgianni, già referente del comitato vittime di Banca Etruria. Alcuni nomi poi sono quelli di chi ha partecipato alla convention Mi.Co. Di Milano a fine aprile. Tra questi l’ex presidente del Senato e storico componente di FI Marcello Pera. La Meloni, lanciatissima nei sondaggi, in caso di vittoria del centrodestra potrebbe essere – se dovesse prendere un voto in più degli altri alleati – il prossimo presidente del Consiglio. La prima donna premier d’Italia. Pertanto sta lavorando a una squadra di candidati di peso che possano essere anche ministri del suo governo. Al netto, ovviamente, dei maggiorenti del partito che saranno comunque candidati e che avranno incarichi nell’esecutivo. Ma i nomi della società civica andranno più che bene anche agli altri alleati della coalizione. Sempre in un’ottica di governo Meloni che rassicuri i partner internazionali.

Intanto, nell’ottica di un governo filo-Ue, filo-Nato e al fianco dell’Ucraina, si lavora anche al programma elettorale. “Per Fratelli d’Italia e per tutto il centrodestra parlano i fatti. Tutte e tre le delegazioni dei partiti a Bruxelles hanno sempre votato a favore delle risoluzioni di condanna della Russia per l’invasione in Ucraina e a sostegno delle sanzioni. E lo stesso è accaduto in Italia. Come ha spiegato Giorgia Meloni la nostra collocazione atlantista è nettissima. Ed è una condizione imprescindibile su cui Fratelli d’Italia non derogherà in alcun modo”. Così il copresidente del gruppo Ecr-FdI al Parlamento europeo, Raffaele Fitto in un’intervista al Messaggero. “È l’ora di definire un programma credibile e realizzabile, – spiega Fitto – io sono un po’ più preoccupato dal fatto che nell’ultimo anno e mezzo la spesa pubblica italiana è cresciuta di quasi 50 miliardi. E il debito pubblico invece di 10 miliardi al mese. Sono temi che vanno approfonditi e affrontati. Proprio coma le tempistiche nella gestione delle risorse europee, sia nella programmazione 2014-2020 sia per quanto riguarda il Pnrr. Noi vogliamo parlare di cose concrete e cioè del fatto che, per esempio, al 31 dicembre dello scorso anno bisognava rendicontare 15 miliardi di euro del Pnrr ma ne sono stati rendicontati solo 5, e peraltro quasi tutti per progetti vecchi e già finanziati. I problemi del nostro Paese sono questi, non inutili polemiche elettorali spesso strumentali ed inventate”.

Sul fronte del centrodestra intanto Matteo Salvini attacca ancora Enrico Letta: “A sinistra hanno paura tremenda di perdere poltrone, si inventano la qualunque. Lega va avanti a testa alta, parlando di Italia, di italiani, di giovani, futuro, ambiente, sviluppo, Pace fiscale, di riduzione di sbarchi e tasse. Enrico, stai serenissimo”. Così su Twitter il segretario della Lega. Nel video allegato al tweet, Salvini aggiunge: “Breve storia triste del terrore a sinistra. Secondo La Stampa Putin ha fatto cadere il governo. Secondo La Repubblica, Putin sta mandando i barconi di immigrati dall’Africa. Ci aspettiamo domani degli scoop da altri giornali di sinistra. C’è Putin dietro la siccità, c’è Putin dietro l’invasione di cavallette e cinghiali, c’è Putin dietro la monnezza che sta impestando Roma”, chiosa con ironia.


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