Politica

 “Fratelli d’Italia ha discusso ma per noi il caso è chiuso”

di Edoardo Sirignano -

LUCIO MALAN POLITICO


 

“Fratelli d’Italia ha discusso, ma il caso è chiuso”. A dirlo Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato.
La sinistra invoca le dimissioni di Donzelli e Delmastro Delle Vedove. Faranno un passo di lato?
No. Non c’è niente di segreto in un qualcosa già pubblicato sui giornali.
Si tratta, quindi, di un’informazione non riservata?
Direi disponibile. Come ha detto bene il ministro Nordio è semplicemente un dato sensibile.
Quale la reazione all’interno di Fdi? Qualcuno ha parlato addirittura di spaccatura interna…
Parlando da capogruppo al Senato, posso dire che non eravamo presenti quando Donzelli ha parlato. Ci siamo, però, informati e appena abbiamo avuto contezza delle cose c’è stata una piena solidarietà. Posso dire, però, che il partito e la stessa Meloni sono sulla stessa posizione. Non esiste alcuna divisione.
Si può, quindi, utilizzare quel tono, che la sinistra ha tanto criticato?
Ciascuno ha le sue opinioni e un suo passato. Ne abbiamo sentite di accuse pesanti nei confronti del centrodestra, di questo o quell’esponente. Detto ciò, riteniamo normale che chi è all’opposizione risponda, ribaltando le critiche. È una parte della dialettica politica. Nessuno si aspettava l’applauso del Pd. Altro è denunciare chissà quali irregolarità o addirittura la necessità di dimissioni.
Considerando la sua lunga esperienza in Parlamento, in passato ci sono state discussioni più accese…
Certamente! Basti pensare a tutte le volte che i governi di centrodestra sono stati accusati di voler far morire i bambini nel Mediterraneo.
Un argomento che certamente è riemerso dopo il caso Cospito è quello sul 41 bis. Che idea si è fatto?
In generale, sentiamo da magistrati, da autorevoli figure, della sua necessità. Le ultime vicende di cronaca, poi, lo confermano . Cospito, ad esempio, è riuscito a mantenere i rapporti con la rete che sta manifestando in questi giorni. Detto ciò, come tutte le misure restrittive, può essere oggetto di opinioni. Ritengo leggitimo che qualcuno possa essere contrario. Bisogna, però, far riferimento a chi la competenze. Trovo, ad esempio, singolare che quel Pd che oggi dice che non può essere oggetto di discussione, tre giorni prima sosteneva l’esatto contrario. Non so a cosa siano dovuti tali ondeggiamenti.
Da capogruppo, ritiene utile avere un maggiore confronto prima delle sedute per evitare nuovi casi Donzelli?
Cerchiamo sempre di fare squadra. Gli interventi sono sempre concordati. Durante la seduta, ogni parlamentare, però, elabora il suo dire, anche secondo il momento.Nella polemica politica bisogna contemperare le varie esigenze.
A cosa fa riferimento?
Passano in secondo piano, una serie di aspetti importanti come la saldatura che c’è tra Cospito, che non è un signore qualsiasi, ma chi si autodefinisce terrorista e alcuni boss mafiosi. Molto importanti sono anche le minacce diValitutti.
Perchè le ritiene pericolose?
Un giornale ha scritto in prima pagina Giorgia Meloni vuol far morire in carcere Cospito. Il prsidente del Consiglio, però, non ha alcun potere di fare né uscire, né entrare in carcere nessuno. La politica, così come l’informazione, troppo spesso finisce per accanirsi sul dito, anziché sulla luna.
Tra i primi lanciare dardi contro Donzelli e Del Mastro è stato Rampelli?
Non ho letto quanto ha scritto. Ciascuno è libero all’interno del partito di esprimere le sue opinioni e valutazioni su determinati fatti o momenti politici.
Non le risulta strano che oggi accusa Fdi di diffondere notizie segrete, viva di azioni segrete…
Strano è la parola giusta. Il doppio standard è una tentazione che colpisce tutti. C’è, però, chi cede più spesso di altri.

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