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Freni alle infrastrutture, un’intesa UPI-CDP apre ad interventi per 670 milioni di euro

di Alessandro Borelli -


Le infrastrutture italiane hanno spesso evidenziato divari territoriali e criticità di programmazione e gestione. Già 10 anni fa una ricerca della Banca d’Italia analizzava inefficienze in fase di assegnazione dei lavori e di realizzazione delle opere, diffusi problemi di regolazione, frammentazioni e incertezze nella programmazione, quasi sempre originate da una elevata sovrapposizione di competenze sulle iniziative.

Per provare a rispondere a questi problemi, un anno fa, la Cassa Depositi e Prestiti e l’Unione delle Province Italiane avevano sottoscritto un’intesa per intervenire in particolare sul metodo della programmazione, per generar progetti di qualità.

Ora, una selezione di 35 progetti e la definizione di un plafond di investimenti per 670 milioni di euro diventano il primo passo per 35 interventi in infrastrutture locali (reti viarie e scuole) in 16 province del territorio nazionale. I progetti si riferiscono alla realizzazione di nuovi plessi scolastici o al riammodernamento di edifici che ospitano scuole superiori, oltre che a opere di miglioramento dei flussi di viabilità sui territori.

Cassa Depositi e Prestiti ha scelto anche un ruolo di affiancamento degli enti territoriali, per garantire una consulenza tecnica durante tutto l’iter di realizzazione delle singole opere: dalla fase progettuale a quelle procedurali, amministrative e finanziarie. Nel dettaglio, le iniziative di edilizia scolastica sono 20, coinvolgono circa 13mila studenti e riguardano la costruzione di 6 nuovi istituti a emissioni zero che ospiteranno una didattica innovativa, oltre a 14 interventi sul patrimonio edilizio esistente per annullare il rischio sismico e sviluppare le performance energetiche. Circa le reti stradali, 15 progetti completeranno tratti viari, ponti e cavalcavia.

“Un’occasione straordinaria per le Province – dice il presidente di UPI, Michele de Pascale – per aiutare le strutture a migliorare ed accrescere le proprie competenze e assicurare performance sempre più di qualità. Le Province stanno accelerando sugli investimenti, tanto che nei confronti tra i primi nove mesi del 2021, assistiamo ad una crescita di oltre il 33% rispetto allo stesso periodo del 2019. Quello che manca, ed è urgente risolvere, è personale sempre più specializzato in tutte le procedure di appalti nelle nostre strutture: il protocollo con il CDP aiuterà a colmare questa lacuna almeno per questi progetti che sono d’eccellenza”.


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