Politica

Fuck ICE, l’attivismo dell’eurodeputata Salis

Ilaria Salis con un post su Instagram scatena una valanga di polemiche

di Gianluca Pascutti -


Ilaria Salis con un post su Instagram scatena una valanga di polemiche, il centro destra insorge.

Sta facendo discutere – e non poco – l’ultima uscita social di Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, già nota più per le cronache giudiziarie che per le battaglie parlamentari. In un post pubblicato su Instagram, la neoeletta ha scritto senza giri di parole: “Fanculo la bianchezza”, esprimendo il suo sostegno alle proteste negli Stati Uniti nate da episodi di violenza e discriminazione razziale.

Un’espressione che, suona come un attacco generalizzato e potenzialmente divisivo, specie se pronunciato da chi siede al Parlamento Europeo. Salis, nel medesimo messaggio, ha rincarato la dose scrivendo: “Noi sogniamo una società meticcia, solidale, aperta”. Concetti apparentemente nobili, ma che, inseriti in quel contesto e formulati con quella retorica, sembrano più un manifesto ideologico escludente che un invito al dialogo.

Il passato di Salis, tra occupazioni abusive e militanze radicali, torna prepotentemente alla ribalta: e viene da chiedersi se una simile posizione, più da attivista che da rappresentante delle istituzioni, sia davvero compatibile con il ruolo che oggi ricopre.

Non sorprende dunque che le sue parole abbiano suscitato una valanga di reazioni indignate, in particolare dal centrodestra, che ha definito il linguaggio della deputata “inaccettabile e offensivo per milioni di cittadini”. Alcuni hanno parlato apertamente di “un insulto alla civiltà democratica”, altri di “una vergogna per l’Italia”.

Ma Salis non fa marcia indietro, anzi rilancia: “Chi si indigna per quello che fa Trump negli Stati Uniti non può voltarsi dall’altra parte quando accade in Italia o in Europa”, ha scritto, ribadendo la necessità – a suo dire – di “contrastare le derive suprematiste ovunque si presentino”.

Un messaggio che, sotto la bandiera dell’inclusione, rischia invece di radicalizzare il dibattito e di spaccare ulteriormente un’opinione pubblica già polarizzata. L’Europa, secondo Salis, dovrebbe essere più giusta e accogliente.


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