Galerie Nathalie Obadia torna a Roma alla Rhinoceros Gallery
Oeuvres Choisies è la nuova collettiva che sigla la seconda collaborazione fra Rhinoceros Gallery e Galerie Nathalie Obadia, vede in mostra le opere di dieci artisti internazionali affermati ed emergenti rappresentati da Galerie Nathalie Obadia riconosciuta per la sua capacità di esplorare linguaggi innovativi attraverso una molteplicità di forme espressive.
Oeuvres Choisies gioca sul duplice significato del termine “œuvre” (opera), che abbraccia tanto le arti visive quanto quelle musicali, evocando l’idea di un’opera collettiva. Come una partitura, la mostra si costruisce attraverso le voci dei singoli artisti, che compongono un racconto corale. Valerie Belin, celebre per il suo lavoro sulla costruzione dell’identità, indaga il sottile confine tra naturale e artificiale, dove l’estetica iperrealistica dialoga con suggestioni oniriche. Carole Benzaken, vincitrice del Premio Marcel Duchamp, presenta opere che fondono figurazione e astrazione, trasformando le figure attraverso diversi media. Le fotografie di Laura Henno rendono visibili esistenze marginali, tra isolamento, migrazioni e sopravvivenza. L’artista esplora la libertà interiore e la resilienza, seguendo da vicino le comunità per anni, con un approccio immersivo che unisce documentazione e immaginazione. Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 1997, Fabrice Hyber con le sue opere introduce il visitatore nel suo universo materico in cui l’ironia si intreccia alla riflessione sulla condizione umana. Patrick Faigenbaum, noto per le sue fotografie che catturano la profondità della memoria e del tempo, rivela un legame intimo con i paesaggi italiani. Jorge Queiroz dà forma a un immaginario fluido che riecheggia memoria e sogno. I dipinti di Johanna Mirabel ritraggono personaggi in spazi domestici che si fondono con esterni onirici, esplorando i confini tra interno ed esterno. La memoria personale emerge con richiami alle abitazioni della Guyana e alle brownstone di Harlem.
Le tele di Fiona Rae, tra i protagonisti della Young British Artists, esplodono di energia e vitalità, in un dialogo tra caos e ordine. David Reed, figura emblematica dell’astrazione americana, investiga il movimento del colore in lavori dove la luce diventa protagonista assoluta, mentre Sarkis, artista di fama internazionale e maestro della memoria culturale, crea scenografie ispirate al ricordo dei luoghi e alla sua esperienza personale. Attraverso le sue opere, che chiama Ikones, Sarkis mette in discussione lo status stesso dell’immagine tra patrimonio e modernità. Le Ikones sono cornici recuperate e rielaborate, scrigni preziosi per un’opera intima, reliquiari del culto di Sarkis per l’opera d’arte.
Torna alle notizie in home