Garlasco: “È di Chiara Poggi il sangue trovato sul tappetino del bagno e sulle scale”
Le più recenti analisi condotte nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco confermano che è di Chiara Poggi il sangue ritrovato su un frammento di tappetino del bagno e su alcuni punti delle scale della villa di Garlasco, dove la giovane fu uccisa il 13 agosto 2007. Le perizie genetiche, effettuate su richiesta della Procura di Pavia nell’ambito dell’incidente probatorio, non hanno rilevato tracce di Dna maschile e hanno confermato i risultati ottenuti 18 anni fa. Anche i tamponi autoptici prelevati dal corpo di Chiara hanno restituito unicamente il suo profilo genetico. Diversamente, dal segmento di capello recuperato tra i rifiuti non è stato possibile ottenere alcun risultato utile.
Nel frattempo, emergono nuovi elementi dal racconto del muratore nordafricano che nel 2018 rinvenne uno zaino nella roggia di Tromello, episodio che si lega al racconto del testimone Gianni Bruscagin: questi aveva riferito di aver visto, il giorno del delitto, Stefania Cappa entrare nel cortile della casa della nonna trasportando un borsone pesante.
Secondo quanto dichiarato dal muratore al settimanale Gente, lo zaino conteneva attrezzi da lavoro — un attizzatoio, un’ascia e la testa di un martello — e un paio di scarpe con suola a pallini, compatibili con l’impronta lasciata nel sangue vicino al corpo della vittima. Questo particolare riaccende il dibattito sull’attribuzione dell’impronta: sebbene inizialmente associata ad Alberto Stasi, diverse perizie l’hanno poi ritenuta incompatibile con il numero 42 da lui calzato. Andrea Sempio, nuova figura emersa nel caso, indossa invece il 44, numero che, secondo la difesa di Stasi, corrisponderebbe più fedelmente all’impronta.
Il muratore ha tenuto gli oggetti trovati fino al sopralluogo dei carabinieri del 14 maggio 2025 e ha dichiarato di voler consegnare presto “le prove” alla magistratura. Non ha però conservato le scarpe perché non della sua misura: “Io ho il 42, quelle erano un 43 o 44”. L’uomo ha specificato che l’intero materiale rinvenuto era stato raccolto durante le operazioni di pulizia del canale, dove aveva trovato molta spazzatura. Il contenuto dello zaino e la compatibilità con l’arma del delitto alimentano ora nuovi interrogativi sull’inchiesta.
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