Cronaca

Garlasco, spunta il “terzo uomo”: il nome che ha sconvoltola madre di Sempio

di Rita Cavallaro -


Un uomo misterioso, mai entrato nelle indagini sul delitto di Garlasco ma sentito come testimone nella nuova inchiesta che vede coinvolto Andrea Sempio per l’omicidio di Chiara Poggi. È stato il suo nome, lunedì scorso, a mettere in crisi la mamma dell’indagato, Daniela Ferrari, al punto da provocarle un malore davanti ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano che le chiedevano se conoscesse quell’uomo, sulla cui identità c’è il massimo riserbo. I militari, su delega della Procura di Pavia, avevano convocato in caserma la mamma di Sempio per una serie di accertamenti riguardo agli spostamenti della mattina del 13 agosto 2007, quando è stata uccisa Chiara, e al famoso scontrino del parcheggio di Vigevano che Sempio, dopo 14 mesi dall’omicidio, aveva consegnato come alibi, sostenendo che erano stati i suoi genitori a ritrovarlo in auto nei giorni successivi all’omicidio. Insomma, gli inquirenti avrebbero voluto approfondire alcune questioni con la Ferrari, che insieme al marito Giuseppe è la custode dell’unico alibi rimasto al figlio da quando l’orario del delitto è stato anticipato. La madre però si è avvalsa della facoltà di non rispondere. I genitori sostengono che Sempio sia rimasto a casa quella mattina mentre Chiara veniva uccisa e che sarebbe uscito intorno alle 10 per andare a Vigevano, dove avrebbe preso lui il ticket del parcheggio. Ma ora sarebbero emersi nuovi elementi che potrebbero mettere in discussione il racconto di quella mattina. Elementi che avrebbero portato al testimone, il cui nome ha fatto tracollare la Ferrari. Sulla circostanza gli investigatori avevano mantenuto il massimo riserbo, ma a svelare l’esistenza del terzo uomo e il dettaglio sulla domanda riguardo alla persona che la Ferrari conosce ma il marito e il figlio no, è stata l’avvocato di Sempio, Angela Taccia, in un’intervista televisiva ad Antenna3. Taccia, che quella mattina aveva accompagnato la Ferrari in caserma, ha spiegato che “la madre di Andrea mi ha solo detto “non capisco cosa c’entri”, lei si aspettava domande sul figlio, è andata nel panico. Uscita dalla caserma non ne ha più voluto parlare, continuava a piangere”. Il legale non ha voluto rendere noto il nome di questa persona: “Io non l’avevo mai sentito, ma che stiano allargando le indagini era chiaro fin da subito”. Intervista in cui la Taccia ha criticato i carabinieri, così come ha fatto ieri il collega Massimo Lovati a Ore14, il programma di Rai2, durante il quale l’avvocato di Sempio ha dichiarato “guerra” (ha usato proprio questa parola) agli investigatori, annunciando battaglia anche in vista dell’incidente probatorio per la comparazione del Dna di Sempio con il profilo genetico trovato sulle unghie della vittima e per l’analisi scientifica dei reperti mai esaminati nell’inchiesta che ha portato in carcere Alberto Stasi, l’unico condannato in via definitiva a 16 anni di prigione. E intanto, fa sapere la difesa di Sempio, la madre dell’indagato non si sarebbe ancora ripresa dallo choc di lunedì. Tanto che l’avvocato Taccia ha chiesto “di lasciare stare” la signora, che in queste settimane non si era sottratta alle interviste esclusive. “Ci vuole rispetto e delicatezza”, ha detto Taccia, per una donna “ancora a letto con forti attacchi di ansia” ed estranea all’indagine.


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