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Gaza e Gerusalemme, tensione e sangue. Blinken vuole la Striscia in mano all’Anp, le condizioni di Abbas. Netanyahu sospende il ministro che ha minacciato l’attacco atomico

di Angelo Vitale -

gaza e gerusalemme


Domenica di sangue e di tensione a Gaza e a Gerusalemme, mentre continuano gli attacchi e gli scontri, si intensificano i negoziati, gli ostaggi in mano ad Hamas e la morte dei civili diventano questioni centrali negli incontri diplomatici nella regione. A Gerusalemme scontri e arresti alla manifestazione di protesta che si è svolta ieri sera davanti all’abitazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu: centinaia di persone si erano riunite sul posto per chiedere le dimissioni del premier, riporta il Times of Israel. Scontri con la polizia si sono conclusi poi con il fermo di tre persone accusate di aver tentato di violare il cordone di sicurezza attorno alla residenza del primo ministro. I manifestanti chiedevano un accordo di scambio per garantire il rilascio degli ostaggi e accusavano Netanyahu di essere responsabile delle mancanze e delle inefficienze che hanno portato all’attacco del 7 ottobre e di non essere riuscito a prevenirlo.

Ancora morti nella Striscia

E’ di almeno 51 morti e decine di feriti il bilancio del raid aereo israeliano sul campo profughi di Al Maghazi, nella parte centrale della Striscia. A darne notizia è l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui diversi caccia delle forze di difesa israeliane hanno attaccato un edificio abitato da famiglie, andato distrutto. Anche gli edifici vicini sono rimasti danneggiati.

Johnson e Morrison in Israele

L’ex primo ministro britannico Boris Johnson e l’ex primo ministro australiano Scott Morrison sono arrivati questa mattina in Israele per una visita di solidarietà durante la quale incontreranno il presidente Isaac Herzog e i parenti degli ostaggi sequestrati da Hamas il 7 ottobre. Gli ex leader visiteranno anche le città di confine a sud di Gaza devastate dall’assalto di Hamas. La visita è ospitata dal parlamentare del Likud Danny Danon, ex inviato israeliano all’ONU. Ne riferisce il ‘Times of Israel’.

Blinken vuole Gaza in mano all’Anp

Il segretario di Stato statunitense Antony J. Blinken ha incontrato ad Amman il re Abdullah II di Giordania e il principe ereditario Al Hussein per discutere del conflitto in corso tra Israele e Hamas. Blinken ha sottolineato l’impegno condiviso per la protezione dei civili e per facilitare l’aumento e la fornitura di assistenza umanitaria salvavita, la ripresa dei servizi essenziali e la garanzia che i palestinesi non siano sfollati con la forza al di fuori di Gaza.

Il segretario di Stato ha anche espresso preoccupazione per l’aumento della violenza in Cisgiordania e ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con i partner per una pace duratura e sostenibile nella regione, per includere la creazione di uno Stato palestinese, una priorità condivisa sia dagli Stati Uniti che dal Regno hascemita di Giordania.

Il segretario ha ringraziato il Re per la sua continua leadership e il suo ruolo nel promuovere la stabilità regionale e ha riaffermato la forza del partenariato strategico Usa-Giordania e l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza e la prosperità economica della Giordania.

Oggi, l’incontro a Ramallah l’incontro tra il segretario di Stato americano e il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

La minaccia di Hamas sugli ostaggi

Continua intanto lo stillicidio di minacce di Hamas circa gli ostaggi in mano ai miliziani. Secondo le loro fonti, oltre 20 ostaggi sarebbero rimasti uccisi sotto le macerie degli ultimi attacchi di Israele nella Striscia. E almeno 60 sarebbero quelli che è ora impossibile raggiungere.

Un ministro israeliano: opzione bomba atomica su Gaza. Netanyahu lo sospende

Una domenica che a Gaza e Gerusalemme è di viva tensione. Il ministro israeliano per gli Affari e il Patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, ha dichiarato – in risposta ad una domanda dei giornalisti – che sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza è “un’opzione”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha risposto dicendo che i commenti di Eliyahu sono “avulsi dalla realtà” e che Israele e l’IDF stanno agendo in conformità con il diritto internazionale per evitare danni ai civili. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha chiesto la rimozione del ministro.

Netanyahu lo ha sospeso dalle riunioni di governo a tempo indeterminato, nonostante il ministro avesse poi tentato di chiarire che era stata “una metafora”.

Le condizioni di Abbas

L’Autorità Palestinese potrebbe tornare al potere nella Striscia di Gaza solo se si troverà una “soluzione politica globale” al conflitto israelo-palestinese. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ap Mahmoud Abbas, che ha incontrato Antony Blinken, in tour nella regione mentre infuria la guerra israeliana a Gaza.

“Ci assumeremo pienamente le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale che includa tutta la Cisgiordania, comprese Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza”, ha detto Abbas a Blinken.


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