Esteri

Gaza: il mondo arabo in fermento contro gli Usa

di Ernesto Ferrante -


Il comitato ministeriale del vertice arabo-islamico, durante l’incontro a Washington con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiesto agli Usa di fare pressione su Israele per il cessate il fuoco. Lo ha riferito il ministero degli Affari esteri del Qatar, rappresentato dal primo ministro e titolare della diplomazia, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. “Durante la riunione, i membri del comitato ministeriale hanno sottolineato la loro richiesta affinché gli Stati Uniti svolgano un ruolo più ampio nel fare pressione sugli occupanti israeliani per un cessate il fuoco immediato”, ha affermato il ministero qatarino in un comunicato su X

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I rappresentanti dei Paesi arabi e musulmani hanno anche espresso “il loro disappunto per il fallimento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per la seconda volta, nel votare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza per ragioni umanitarie, dopo che gli Stati Uniti hanno usato il loro diritto di veto”, si legge nella dichiarazione.
Gli Usa sono “responsabili del bagno di sangue” nell’enclave palestinese. Lo ha denunciato, in una nota, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmud Abbas, noto anche come Abu Mazen, dopo la mossa statunitense in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “La decisione costituirà una vergogna che perseguiterà gli Stati Uniti per molti anni”, ha aggiunto Abbas. Dopo aver bollato la posizione americana come “immorale”, il presidente dell’Anp ha detto di ritenere la superpotenza statunitense “responsabile dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi nella Striscia di Gaza per mano delle forze di occupazione israeliane”.


Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, a margine di un faccia a faccia con il capo della diplomazia a stelle e strisce Blinken, ha dichiarato che gli Usa sono rimasti ormai soli nel supportare l’offensiva israeliana. “Ormai gli Usa sono soli al fianco di Israele. Il veto utilizzato all’Onu ne è stata l’ennesima conferma. La politica americana verso lo Stato ebraico si trova in una posizione che non porta a nulla”. “Abbiamo comunicato con forza la nostra posizione agli americani. La situazione è così seria, che la tolleranza è finita. Durante l’incontro sono stati sottolineati tutti i passi necessari da compiere, senza perdere altro tempo”, ha rincarato la dose Fidan.


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