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Gaza, l’Egitto e l’ombra degli 007 sull’accordo per la tregua: così sono falliti i colloqui

di adnkronos -


(Adnkronos) – L'Egitto avrebbe cambiato 'in sordina' i termini della proposta di accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, sorprendendo i negoziatori e facendo di fatto saltare i colloqui. Lo affermano tre fonti citate dalla Cnn secondo cui la mano sarebbe dell'intelligence egiziana. Stando alle fonti l'annuncio di Hamas del 6 maggio sull'accordo di cessate il fuoco con Israele non riguardava l'intesa che Qatar e Usa credevano fosse stata sottoposta al gruppo e le modifiche apportate dall'intelligence egiziana hanno provocato le ire dei funzionari di Usa, Qatar e Israele. "Siamo stati tutti ingannati", ha detto una delle fonti alla Cnn. Arrabbiato e in imbarazzo viene descritto dalla stessa fonte il direttore della Cia, William Burns, che era nella regione quando ha saputo delle 'modifiche egiziane'. No comment dalla Cia così come dal governo egiziano. Secondo le fonti della Cnn, il responsabile dei cambiamenti sarebbe un funzionario di alto grado dell'intelligence egiziana, Ahmed Abdel Khalek (numero due del capo dell'intelligence del Cairo Abbas Kamel), che – stando a una fonte – avrebbe detto agli israeliani una cosa e a Hamas un'altra per ottenere il via libera del gruppo ma senza informare gli altri mediatori né gli israeliani. Tre settimane dopo i colloqui sono in fase di stallo. Il premier norvegese, Jonas Gahr Store, ha annunciato intanto il riconoscimento dello stato palestinese da parte del suo paese. Il riconoscimento avverrà entro il 28 maggio, ha detto, sottolineando che la Norvegia crede che la soluzione dei due stati sia "nell'interesse di Israele".  Anche il primo ministro irlandese, Simon Harris, ha annunciato che il suo paese riconoscerà lo stato palestinese. Israele ha quindi richiamato i propri rappresentanti diplomatici in Irlanda e Norvegia "per consultazioni urgenti". L'Irlanda – ha dichiarato Harris – crede che "la pace permanente possa essere assicurata solo sulla base della libera volontà di un popolo libero". Harris ha poi ricordato il voto in Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove 143 nazioni hanno votato a favore di una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, con il voto favorevole di 143 paesi. "I palestinesi di Gaza stanno sopportando le sofferenze più terribili, le privazioni e la fame. Una catastrofe umanitaria, inimmaginabile per i più e inconcepibile per tutti, si sta svolgendo in tempo reale". "Oggi il governo annuncia che riconoscerà formalmente lo Stato di Palestina il 28 maggio. Oggi affermiamo chiaramente il nostro inequivocabile sostegno all’eguale diritto alla sicurezza, alla dignità e all’autodeterminazione per i popoli palestinese e israeliano", ha poi scritto su Twitter il ministro degli Esteri irlandese, Michael Martin. Israele ha quindi richiamato i propri rappresentanti diplomatici in Irlanda e Norvegia "per consultazioni urgenti". Intanto il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato in Parlamento che anche la Spagna riconoscerà lo stato palestinese il prossimo 28 maggio. "E' giunto il momento di passare dalle parole ai fatti", ha spiegato il premier spagnolo, continuando: "Riconosceremo lo Stato di Palestina per la pace, per coerenza e per la giustizia", ha aggiunto nelle dichiarazioni rilanciate dai media spagnoli.  "Voglio chiarire una cosa, questo riconoscimento non è contro nessuno, non è contro il popolo di Israele, un popolo che apprezziamo. E tanto meno contro gli ebrei, la cui storia è legata alla Spagna". E "non è nemmeno a favore di Hamas", ha sottolineato Sanchez. Le forze israeliane (Idf) annunciano l'uccisione in un raid aereo sulla Striscia di Gaza di un combattente di Hamas accusato di aver partecipato all'attacco del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Si tratta, riportano i media israeliani, di Ahmed Yasser al-Qara, descritto come componente "di spicco" di Hamas e accusato anche di tentativi di attacco contro le truppe israeliane a Gaza nel contesto delle operazioni militari contro il gruppo scattate in risposta all'attacco di sette mesi fa. Al-Qara, stando a quanto reso noto, è stato ucciso insieme a Suhaib Ra'ed Abu Riba di Hamas e Anas Muhammad Abu Rajileh della Jihad Islamica palestinese. Verrà intanto diffuso oggi, su richiesta delle famiglie, un video di tre minuti e 10 secondi contenente le immagini del sequestro di cinque soldatesse israeliane il 7 ottobre nella base di Nahal Oz, vicino al confine con Gaza. Il filmato – secondo il Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi – è stato montato in modo da non contenere le immagini più angoscianti. "Il video – scrive il Times of Israel – è stato girato dalle videocamere indossate dai terroristi di Hamas", e "rivela il trattamento violento, umiliante e traumatizzante che le ragazze hanno subito il giorno del loro rapimento, con gli occhi pieni di terrore", si legge in una dichiarazione del Forum, citata dal quotidiano. Il filmato verrà diffuso alle 18 in Israele. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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