Gaza, strage israeliana a Khan Younis. Morto il giornalista palestinese Hassan Samour
Almeno 115 palestinesi, per lo più donne e bambini, hanno perso la vita a seguito di una nuova ondata di attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce al Jazeera, precisando che almeno 57 persone sono rimaste uccise la scorsa notte in una serie di raid contro aree residenziali nella città di Khan Younis. Tra le vittime, anche il giornalista palestinese Hassan Samour e diversi membri della sua famiglia. Alcuni media locali hanno riportato
Il ministero della Salute di Gaza ha fatto sapere che l’Ospedale Europeo nell’enclave palestinese è fuori uso dopo il bombardamento israeliano di martedì, che ha provocato la morte di 16 palestinesi. “L’Ospedale Europeo di Gaza non è operativo a causa degli ultimi attacchi. L’attacco ha causato danni ingenti alle infrastrutture, come le fognature, danni ai reparti interni e alle strade che portano all’ospedale”, ha denunciato il Ministero della Salute in una nota. “L’Ospedale europeo di Gaza è l’unico ospedale che fornisce visite mediche ai pazienti oncologici nella Striscia”, si legge ancora.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a parlare dei suoi piani per Gaza. “Ho alcune idee per Gaza che ritengo molto buone: renderla una zona di libertà, coinvolgere gli Stati Uniti e renderla una zona di libertà”, ha detto Trump durante la sua visita in Qatar. “Penso che sarei orgoglioso se gli Stati Uniti l’avessero, la prendessero e la trasformassero in una zona di libertà”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca.
Hamas ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di minare attivamente gli sforzi di mediazione internazionale per un cessate il fuoco, intensificando deliberatamente le operazioni militari. Secondo i miliziani, “il criminale di guerra Benjamin Netanyahu sta minando la possibilità di mediazione con una escalation militare deliberata, e non mostra interesse alcuno per i suoi stessi ostaggi dato che mette in pericolo le loro vite”.
Per il movimento di resistenza islamica, Israele risponde ai tentativi di rilanciare i negoziati “con più pressione militare sui civili innocenti, mediante bombardamenti massicci e l’imposizione della sofferenza sulla nostra gente”.
In questo modo, Tel Aviv punta a “imporre i propri termini” sul futuro di Gaza. “Il mondo vuole un cessate il fuoco e la fine della violenza – prosegue la dichiarazione – L’obiettivo dei negoziati è porre fine all’aggressione, fermare del tutto la guerra e ottenere il ritiro delle forze di occupazione”.
La proposta degli Stati Uniti e di Israele di controllare gli aiuti a Gaza con il pretesto di facilitarne la distribuzione solleva gravi preoccupazioni di natura umanitaria, etica, legale e di sicurezza. A sostenerlo è Medici Senza Frontiere (Msf) in un comunicato, in cui si sottolinea che condizionare gli aiuti allo sfollamento forzato e al controllo della popolazione è solo un altro strumento della campagna di pulizia etnica della popolazione palestinese attualmente in corso. Msf respinge con fermezza qualsiasi piano che assoggetti i viveri agli obiettivi dell’occupazione militare israeliana.
Msf ritiene che Onu, Stati membri dell’Ue e tutti coloro che hanno influenza sullo Stato ebraico abbiano il dovere di utilizzare immediatamente la loro leva politica ed economica per fermare la strumentalizzazione degli aiuti.
Organizzazioni come World Central Kitchen e il Programma alimentare mondiale (Pam) hanno annunciato di non avere più scorte alimentari disponibili a Gaza. La maggior parte delle mense comunitarie e dei panifici hanno chiuso. Le quipe mediche di Msf a Gaza City hanno registrato un aumento del 32% del numero di pazienti affetti da malnutrizione nelle ultime 2 settimane.
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