Cultura & Spettacolo

Generazione Bellezza torna in tv: “Con l’Italia sì può”

di Andrea Iannuzzi -


“Generazione Bellezza”, il programma di Rai Cultura scritto e condotto da Emilio Casalini, torna, da sabato 23 dicembre alle 20.30 su Rai3, con “Il meglio di Generazione Bellezza”. Quattro speciali dedicati ai visionari che lavorano ogni giorno per un’Italia migliore, dimostrando che: “sì, si può fare!”.

Casalini il vostro programma è introspettivo, perché stimola ognuno di noi a guardarsi dentro. Secondo lei può essere terapeutico per una società oggi intollerante e stressata come la nostra?
Penso che il nostro programma possa essere davvero utile sotto questo aspetto e lo dico perché sono il primo a giovarsene. Anche perché il file rouge del progetto narrativo consiste nella frase “si può fare!”. Le storie che raccontiamo sembrano inavvicinabili, poi ti rendi conto che in realtà quelle persone, protagoniste dei nostri racconti, hanno semplicemente scelto… di essere felici. E che il loro percorso può essere declinato nel nostro. Solo immaginare di poter realizzare i sogni, iniziare a pensarci e magari fare qualche piccola scelta in quella direzione penso possa fare bene al nostro organismo e alla nostra quotidianità. Poi sarebbe davvero divertente se un giorno un medico facesse una prescrizione terapeutica indicando di “assumere” un tot di puntate di “Generazione Bellezza” per stare meglio.

Cosa le piace maggiormente di “Generazione Bellezza”?
La possibilità di affrontare qualsiasi argomento con una matrice molto precisa e coerente: raccontare sogni e visioni, sognatori e visionari, che abbiano realizzato quello che immaginavano con un impatto verificabile su di sé e sul territorio in cui vivono.

La formula è la stessa?
Siamo dentro ad un contenitore speciale che è quello delle vacanze di Natale, e sono storie più lunghe, ma con la stessa formula narrativa interna. Abbiamo scelto il meglio delle nostre storie per portare i telespettatori ad immergersi dentro una corsa ciclistica fuori del tempo, dentro ad un labirinto di mais o di bambù disegnato assieme a Borges, a capire cosa sia la sindrome di Stendhal, a ballare tra le statue del Canova per portare la luce dentro le crepe del nostro corpo e della nostra mente.

Quali temi che non avete affrontato le piacerebbero?
Tantissimi, praticamente infiniti quanto sono le declinazioni della “bellezza” sul nostro territorio. Vorrei parlare della magia dell’opera lirica che viene cantata nei talent di tutto il mondo, il significato delle parole non lo capiscono né chi ascolta e magari nemmeno chi canta, eppure sembrano seguire e si emozionano. Vorrei entrare nella magia dei profumi, dei monasteri, dell’architettura, dei sogni (nel senso prettamente tecnico, quelli notturni). Praticamente c’è l’infinito da raccontare lì fuori.


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