Editoriale

GHIGLIOTTINA – MION CHOC: “SAPEVAMO CHE IL PONTE POTEVA CADERE”

di Frida Gobbi -


Tutti sapevano e nessuno ha fatto niente. E’ la confessione choc dell’ex ad della holding della famiglia Benetton Edizione Gianni Mion al processo per la tragedia del Ponte Morandi a Genova, in cui nell’agosto del 2018 persero la vita 43 persone. Mion ammette che fin dal 2010 si sapeva che il viadotto rischiava di crollare. “Emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo (ex direttore generale operazioni di Autostrade per l’Italia, ndr) mi rispose ’ce la autocertifichiamo’. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Dopo quella riunione avrei dovuto fare casino, ma non l’ho fatto. Forse perché tenevo al mio posto di lavoro. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico”. Questa la terribile verità ammessa da Mion. Terribile perché è la prova che quelle vite si sarebbero potute salvare. La presidente del comitato per il ricordo delle vittime sbotta: “Mi chiedo come si possa stare zitti quando si hanno tra le mani informazioni di gravità come questa e come certe persone possano dormire sonni tranquilli”. La spiegazione l’ha data lo stesso Mion: tacere per conservare la poltrona. Anche perché alla riunione erano presenti Giovanni Castellucci e Gilberto Benetton.

Torna alle notizie in home