Cultura & Spettacolo

Giacomo e Antonella su Tv2000 la ricetta per un’ Italia più genuina

di Nicola Santini -

Foto: TV2000


 

Ogni mattina, dal lunedì al venerdì alle 7:30, spetta a loro la responsabilità, e la gioia, di dare il buongiorno ai telespettatori di Tv2000. Giacomo Avanzi e Antonella Ventre, padroni di casa di Di buon mattino, seguitissimo programma quotidiano in cui il racconto dell’Italia che si sveglia spazia tra attualità, costume, musica, spiritualità e cucina, si raccontano a L’Identità.
Quali soddisfazioni state raccogliendo alla guida di Di buon mattino?
Giacomo Avanzi: Avvertiamo una certa responsabilità nell’andare in onda alle 7:30 del mattino: molte persone a quell’ora si svegliano, accendono la tv e la prima voce che sentono è la tua. Ma quando ti scrivono che ogni giorno accompagni il loro inizio di giornata e che fanno colazione con te, ecco, lì sentiamo di fare un buon lavoro. Tanto noi in studio quanto la nostra fantastica inviata Grazia Serra, che molte volte va letteralmente “a casa” dei nostri telespettatori.
Antonella Ventre: In primis, l’affetto e la fiducia delle persone che ci seguono. Il complimento più bello che ho ricevuto in questi due anni è stato: “Con voi la giornata inizia con un sorriso!”. Sappiamo di fare compagnia a tante persone, tanti figli ci dicono che andando a lavoro si sentono più tranquilli perché lasciano le loro mamme con noi. Ed è bellissimo. E poi che gioia vedere un pubblico sempre più giovane che si avvicina a noi!
Che Italia vi piacerebbe raccontare nei prossimi mesi attraverso il vostro programma?
G.A. Talvolta il racconto del Paese che ci restituiscono i media non rende giustizia alla serietà e all’impegno di molti: dal giovane imprenditore che recupera antichi mulini, alla cuoca sarda che tiene in vita le ricette dei nonni, dal sacerdote sempre a fianco degli ultimi, a due studentesse che lottano per dar voce alla disabilità. Questa Italia esiste e merita di essere raccontata.
A.V. L’Italia che sta piano piano ripartendo, l’Italia che vive di tradizioni secolari, quella fatta di tanti piccoli eroi del quotidiano che nonostante tutto affrontano la vita con il sorriso. Questo sarebbe bello poterlo non solo raccontare attraverso le loro storie ma anche attraverso i loro mestieri. Siamo un programma fatto anche di tante rubriche, anche attraverso il giardiniere, il pasticciere o il critico cinematografico si può raccontare di un’Italia fatta di giovani talenti e grandi personalità che si mettono insieme. Mi piacerebbe poter raccontare inoltre di quell’Italia che è un’eccellenza nel mondo, di quei tanti italiani che spesso hanno portato grandi cose in altri paesi.
A che ora vi svegliate al mattino e quali sono i vostri riti quotidiani per affrontare con la giusta energia la diretta?
G.A. La mia sveglia suona alle 4:30: a quell’ora ho bisogno di fare le cose con calma, soprattutto la colazione. Cappuccino, pane tostato, burro di arachidi, yogurt, cereali, spremuta. Poi con Anto abbiamo i nostri numerosi appuntamenti col caffè, dalla sala trucco alla riunione di scaletta.
A.V. La sveglia, che tasto dolente! Una non basta ovviamente. La prima suona qualche minuto prima delle 5. Per le 6 bisogna essere in redazione per le ultime cose prima della diretta. Un grande amore nel mio caso, da brava campana, è il caffè che mi aiuta a tenere aperti quegli occhi che vorrebbero richiudersi per godere di qualche minuto in più di sonno.
Qual è il vostro rapporto con la fede?
G.A. Molte volte intervistiamo sacerdoti o suore che fanno riflessioni talmente belle e profonde, o anche laici con storie di conversione tali… che ci rendiamo conto di essere come scolaretti su un banco di scuola privilegiato. È un cammino di scoperta continuo, non si finisce mai.
A.V. Ho sempre avuto un buon rapporto con la fede, cresciuta in una famiglia molto credente, è sempre stata un’ancora che mi ha accompagnata nei momenti più difficili e una gioia da condividere con gli altri. Adesso, lavorare a Tv2000, e nello specifico a Di buon mattino, mi ha dato la possibilità di conoscere anche meglio la parte gioiosa della fede, quella che racconta di una spiritualità donata.
Che augurio fate agli italiani per questo 2023 ormai alle porte?
G.A. Ci siamo persi molto, in questi tre annidi pandemia, e mi auguro che possiamo ritrovare più di quanto abbiamo perduto.
A.V. Di trovare conforto.

Torna alle notizie in home