Esteri

Giallo a Bruxelles

di Ernesto Ferrante -

Volodymyr Zelensky, on the right, and Ursula von der Leyen


È giallo sulla possibile visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles, che secondo indiscrezioni potrebbe avvenire in occasione del Consiglio Europeo straordinario, fissato per giovedì prossimo. I portavoce della Commissione Europea e del Consiglio Europeo non confermano, né smentiscono.
“Non posso confermare – ha risposto Eric Mamer, durante il briefing quotidiano con la stampa – non ho informazioni in merito e non commentiamo su queste cose in sala stampa”. Barend Leyts si è limitato a dire che “l’unico commento che posso ripetere è che ‘c’è un invito aperto per il presidente Zelensky a venire a Bruxelles’, come abbiamo sempre detto”.
Il mistero potrebbe essere dovuto a ragioni di sicurezza. La visita a Washington del presidente ucraino venne confermata solo a ridosso del suo arrivo nella capitale Usa.
Il terremoto interno all’apparato di potere dell’Ucraina, rischia di lasciare scoperte caselle importanti in un momento estremamente delicato. Alcuni deputati hanno escluso che la sostituzione del ministro della Difesa, con l’allontanamento dall’incarico di Oleksi Reznikov, possa concretizzarsi questa settimana.
Davyd Arakhamia, capogruppo del partito al potere “Servitore del popolo”, ha spiegato, in un post su Telegram, che il rimpasto di governo è condizionato dall’andamento del conflitto con la Russia. Questo significa, ha aggiunto, che “questa settimana non ci saranno cambiamenti al ministero della Difesa”. Nella giornata di domenica, Arakhamia aveva confermato la voce della fine del mandato di Reznikov alla Difesa, anticipando che in seguito sarebbe stato risarcito con la poltrona di ministro delle Industrie strategiche.
La linea della prudenza è stata ribadita anche da Maryana Bezuhla, componente della Commissione per la sicurezza nazionale della Rada. Anche la deputata ritiene che la situazione sul campo di battaglia e il timore di una nuova offensiva da parte delle forze russe impongano di posticipare il passaggio di consegne. Il ministro in uscita ha affermato che la fine anticipata del suo mandato dipende da ciò che decide il presidente.
La commissione per la sicurezza nazionale, difesa e intelligence del Parlamento ucraino ha approvato una nuova proroga della legge marziale, la sesta dall’inizio dell’operazione militare speciale, accogliendo il progetto di legge presentato proprio da Zelensky. Lo ha reso noto il deputato Yaroslav Zheleznyak su Telegram, precisando che la legge marziale resterà in vigore per i prossimi 9 giorni, a partire dal 19 febbraio.
La legge marziale va di pari passo con la “mobilitazione generale” proclamata da Kiev qualche ora dopo l’inizio dell’offensiva russa.
Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi, che sta lavorando senza sosta all’accordo per la creazione di una ‘zona franca’ intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, sarà a Mosca nei prossimi giorni ma non sarà ricevuto dal presidente Putin. A renderlo noto è stato il Cremlino. Grossi avrà incontri con i vertici di Rosatom, l’agenzia nucleare russa. “Ci aspettiamo un dialogo sostanziale”, ha chiosato Peskov.
Sul versante militare, i russi hanno annunciato di aver preso il controllo della città ucraina di Nikolaevka, situata nella regione di Donetsk, principale centro dei combattimenti delle ultime settimane.

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