Cultura & Spettacolo

Gianluca Mech: “La mia tv al servizio del benessere”

di Nicola Santini -


Da sabato scorso, alle 9.30 su Rai2, è tornato sul piccolo schermo uno dei programmi più apprezzati delle TV di Stato: “Per me”. Nel cast della trasmissione, che ogni settimana regala al pubblico preziosi spunti per prendersi del tempo da dedicare al proprio benessere con consigli su un corretto stile di vita, accanto a Samanta Togni e a Filippo Magnini, c’è Gianluca Mech. Divulgatore scientifico, appassionato di alimentazione e guru della dieta fitochetogenica ma anche personaggio televisivo molto amato, Gianluca Mech da sempre mette cuore e anima in tutto quello che fa, preparandosi a ogni sfida con la sua innata caparbietà. Ed è proprio lui, tra un impegno e l’altro, a raccontarsi a L’Identità.
Gianluca, ti stiamo vedendo su Rai2 anche in questa nuova edizione del programma “Per Me”. Come ti stai trovando?
Molto bene, è stato stimolante ritrovare sul set Samanta Togni e Filippo Magnini. Nel mio spazio, continuerò a chiedere al nutrizionista Lorenzo Cenci tutte le curiosità legate agli alimenti più salutari. Il tecnico di pasticceria Giacomo Vitali, invece, in compagnia di Magnini, preparerà delle colazioni light e lowcarbo, sia dolci che salate, molto semplici e gustose, svelando i valori nutrizionali di ogni pietanza e le loro proprietà benefiche. Dulcis in fundo, attraverso il coinvolgimento all’interno del programma di Guinot e Mary Cohr, sono felice di aver riportato sul piccolo schermo il mondo dell’estetica professionale: una vera e propria esclusiva, oltre che uno dei momenti più apprezzati del format, visto che si continueranno a vedere come protagoniste della rubrica alcune rinomate estetiste professioniste che insegneranno trattamenti che si possono fare per poter avere risultati sorprendenti e prendersi cura di sé nel migliore dei modi.
Ultimamente hai dato vita a un e-book tratto dal libro “Prendersi cura di sé con la Decottopia”. Cosa ti ha spinto a realizzarlo?
Sedici anni dopo la prima edizione cartacea, ho deciso di riproporre quel mio libro in formato eBook, con l’obiettivo di intercettare anche quel pubblico, sempre più ampio, che usufruisce di questo tipo di prodotto. Si tratta di un’agevole guida all’uso della Decottopia, antico sapere arrivato fino a noi con tutto il prezioso carico di tradizione e filosofia di chi, non potendo curare con principi attivi isolati la malattia, cercava di curare la salute. Questa nuova edizione è stata integrata con le prefazioni a cura di Nicoletta Galeotti, Professore Associato di Farmacologia – Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino Università degli studi di Firenze, e del Dott. Lorenzo Cenci, Centro Studi Tisanoreica di Vicenza.
Non solo. Il 10 maggio ti aspetta un appuntamento molto importante. Di cosa si tratta?
Esattamente. Ho organizzato un incontro presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Insieme a rappresentanti del mondo delle istituzioni, della ricerca, della salute e dell’imprenditoria apriremo un confronto su uno dei disturbi endocrini (ormonali) più comuni delle donne in età fertile, la sindrome dell’ovaio policistico: ne soffre, infatti, circa il 10% della popolazione femminile in età fertile. È associato ad una maggiore prevalenza di sindrome meta-bolica, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. L’insorgenza di questa sindrome è stata associata a diversi fattori ereditari e ambientali, ma l’insulino-resi-
stenza gioca un ruolo patoge-
netico chiave. Un tema che mi sta molto a cuore, tanto che con il centro studi Tisanoreica abbiamo scelto di realizzare uno studio.
La tua passione per il benessere e la sana alimentazione da dove proviene?
Da una lunga tradizione erboristica che affonda le sue origini nella medicina tradizionale occidentale: si chiama decottopia. La decottopia ha un segreto di fabbricazione che ci permette di produrre estratti di erbe in forma liquida senza alcol, senza zuccheri e senza conservanti, mischiando almeno dieci piante.
La tua è diventata una vera e propria missione…
Quando mio padre morì di obesità, ebbi l’idea di usare la nostra tradizione erboristica per controllare un processo fisiologico chiamato chetosi. Nel giro di quindici anni sono stati pubblicati più di 52 studi grazie alla collaborazione con l’Università di Padova.

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