Esteri

Giappone: il premier Kishida alla prova della fiducia

di CdG -

FUMIO KISHIDA PRIMO MINISTRO GIAPPONE


L’opposizione presenta due mozioni, ma la maggioranza risponde: “Lo fate solo per scopi elettorali”

Il governo giapponese sta vivendo un momento di estrema difficoltà, che va ben oltre lo scandalo che ha riguardato il presidente della Camera bassa, accusato di molestie sessuali e fatto oggetto di proposta di sfiducia individuale. A dimostrazione di tale crisi c’è la mozione di sfiducia all’esecutivo presentata dall’opposizione, che contribuisce non poco ad alzare la tensione in vista delle elezioni per il rinnovo parziale della Camera alta, in programma a luglio.

Nel documento, dai toni particolarmente duri, si accusa l’esecutivo di “non aver fatto nulla” circa il sensibile aumento dei prezzi al consumo (in particolare di beni alimentari e carburanti) registrato negli ultimi mesi nel Sol Levante e si afferma che “l’inflazione ha messo il Paese sulla strada della rovina”. L’opposizione dunque, mettendo in campo un approccio più combattivo, punta a tentare di far cadere il governo su questi temi e spera di sfruttare il malcontento che gli stessi hanno generato nel Paese capitalizzandolo in termini di preferenze elettorali.

“Se è un tentativo di ottenere vantaggi in vista delle elezioni – ha però detto il segretario del partito Kishida – si troveranno travolti da critiche pubbliche intense”. Anche perché nonostante tutto nei sondaggi il premier risulta ancora sostenuto da una solida base di consenso.

Dunque la coalizione di governo, che ha la maggioranza in entrambi i rami del parlamento, è altrettanto combattiva e vuole mettere quanto prima in calendario la votazione sulla fiducia – che si ritiene sarà favorevole – per concentrarsi poi sulla situazione del Paese e sulla campagna elettorale, che inizierà ufficialmente il 15 giugno. E che sicuramente sarà in larga parte incentrata su temi economici, tenuto conto del fatto che oggi, per la prima volta dal 2015, nel sol Levante il tasso di inflazione (al 2,1%) è andato oltre la soglia di riferimento individuata dalla Banca del Giappone.


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