Giochi a Taranto, il flop del noleggio navi per gli atleti
Deserta la gara indetta da Sport e Salute con 26 milioni di euro, il commissario straordinario Ferrarese insiste: ci sarà una procedura negoziata, probabile un aumento dei costi
Il commissario straordinario Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese
In vista della 20esima edizione dei XX Giochi del Mediterraneo che si svolgerà a Taranto nell’estate 2026, un fatto paradossale: non decolla il noleggio navi per gli atleti.
Giochi a Taranto, il flop del noleggio navi
Nonostante investimenti pubblici importanti, la gara per il noleggio di una o due navi da crociera a uso “villaggio atleti” è andata deserta.
La società pubblica Sport e Salute spa aveva indetto un bando per affittare navi in grado di offrire circa 5mila e 200 letti: una nave da 3mila “posti letto bassi” e, facoltativamente, una seconda da 2mila e200 letti.
Il budget previsto era corposo, 26 milioni di euro, la gara già prorogata fino al 17 ottobre per incentivare le partecipazioni. Eppure, nessuna offerta è arrivata.
Le compagnie navali o crocieristiche non hanno ritenuto gestibile la proposta. Il bando includeva condizioni molto stringenti.
Una logistica difficile
L’impianto a terra per il cold-ironing -l’alimentazione elettrica delle navi da banchina – è previsto solo entro giugno 2026 e quindi le navi dovrebbero usare modalità alternative.
La gestione delle acque reflue andava svolta tramite chiatte e l’approvvigionamento d’acqua potabile garantito tramite autobotti. I rimorchiatori disponibili erano stati indicati ma l’operatività portuale presenta limiti.
In sostanza, l’appalto proponeva un modello “temporaneo” con infrastrutture ancora da perfezionare e una logistica complessa.
All’orizzonte un aumento dei costi
Ora, il passaggio a una procedura negoziata con almeno tre operatori crocieristici, magari con un budget aumentato rispetto al bando originale. Il rischio è che Sport e Salute perda parte del suo potere competitivo.
I potenziali noleggiatori potranno chiedere condizioni e prezzi più elevati, all’orizzonte un rialzo dei costi rispetto ai 26 milioni previsti. Nel frattempo, l’organizzazione incassa un brutto “rosso”.
Ferrarese: no a investimenti sui territori
Intanto, il territorio auspicava altro. Casartigiani Taranto ha invitato Massimo Ferrarese, commissario straordinario dei Giochi, a invertire la rotta.
Invece di puntare su navi da crociera che nemmeno si riesce a noleggiare, indirizzare gli investimenti ad una riqualificazione del patrimonio locale.
Esempi come Torino 2006 e Barcellona 1992 – dice il segretario provinciale Stefano Castronuovo – hanno dimostrato che eventi sportivi internazionali possono diventare motori di rigenerazione urbana, con la certezza di poter lasciare, a Giochi finiti, un elemento di rilancio a Taranto.
Massimo Ferrarese aveva già chiarito, invece, che l’obiettivo dell’organizzazione è tenere gli atleti tutti insieme.
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