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Attualità

Giornate dell’olio al femminile. Rassegna internazionale dedicata alle donne dell’olivo e dell’olio

di Francesca Gallo -


Alle soglie di quella che è la nuova campagna olearia appena avviata, in Sicilia, l’olivicoltura diventa tema dominante di una tre giorni proiettata a mettere in risalto il ruolo delle donne in un settore strategico per l’economia dell’area mediterranea.

Partecipazione a livello mondiale

Professioniste provenienti da Croazia, Grecia, Spagna, Tunisia, Stati Uniti, Uruguay e Italia, riconosciute per aver diffuso la cultura olivicolo-olearia e guidato innovazioni nel settore, hanno portato la loro testimonianza a Sciacca (Agrigento), in occasione delle “Giornate dell’olio al femminile”, la rassegna internazionale dedicata alle donne dell’olivo e dell’olio, promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio della Regione Sicilia, in collaborazione con il Comune di Sciacca, che dal 2023 è entrato a far parte della grande rete dei territori a vocazione olivicola impegnati nella promozione della cultura dell’olio EVO di qualità.

L’obiettivo

L’evento, patrocinato dalle associazioni Pandolea e Women in Olive Oil, nasce con l’obiettivo di riuscire a mettere a sistema la rete delle donne, olivicoltrici, imprenditrici, studiose, ricercatrici dei Paesi del Mediterraneo. Attraverso momenti di confronto, conferenze ed escursioni oleoturistiche nei territori di Sciacca, Ribera e Calamonaci, le iniziative hanno valorizzato la multifunzionalità delle attività agricole e messo in risalto le narrazioni femminili come leva di sviluppo sostenibile per le comunità rurali del Mediterraneo.
Focus su gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile nell’ambito di Agenda 2030, il piano d’azione globale a sostegno del sociale, dell’economia, dell’ambiente e della parità di genere, adottato nel settembre 2015 dai 193 Paesi membri dell’ONU, e su temi quali “L’oleoturismo, dalla teoria alla pratica”, con riferimento alle opportunità per i giovani; “I luoghi di produzione del cibo: arte e architettura”; “Olivo, paesaggio e comunità”, con particolare attenzione a un approccio integrato e sostenibile all’agricoltura e alla gestione del territorio, sensibilizzando istituzioni, imprese e comunità locali all’importanza di pratiche culturali, ambientali ed economiche attente alla sostenibilità.

Le dichiarazioni

Proveniente dalla Virginia (Stati Uniti), Jill Mayers, presidente di Women in Olive Oil, l’associazione che raggruppa donne che si occupano di ulivi e di olio, nel corso della rassegna ha dichiarato: “L’idea di organizzare un evento internazionale delle donne dell’olivo e dell’olio del Mediterraneo nasce con l’intento di contribuire alla costruzione di nuove narrazioni sul tema dell’olio che per i suoi profondi valori simbolici può considerarsi un archetipo culturale della civiltà mediterranea”.

Mediterraneo a confronto

Quella tra le donne, l’ulivo e l’olio è una relazione datata che ci proietta indietro nel tempo e che accomuna diverse civiltà del Mediterraneo, dove la presenza dell’olivicoltura nel corso dei secoli ha avuto una significativa importanza, sia dal punto di vista culturale che paesaggistico. Un’affinità antica, indissolubilmente legata alla mitologia, le cui tracce riemergono ancora oggi.

Il ritrovamento archeologico

Nel corso di una recente campagna di scavi archeologici nella Valle dei Templi di Agrigento, nei pressi del Tempio di Giunone è stato riportato alla luce un reperto, grazie al quale si potrebbe attribuire il culto del Tempio alla Dea Atena e non ad Era, come invece si riteneva. Si tratta di un manufatto in terracotta, una testina della dea Atena elmata, la stessa che, secondo il mito, donò agli uomini l’ulivo.

Da sempre l’olio extravergine d’oliva e la pianta che l’ha generato è sinonimo di cultura millennaria, è paesaggio, è opportunità, legata al sempre più diffuso “turismo esperenziale”.

L’olio della Sicilia

Turismo dell’olio, agricoltura sostenibile, contrasto all’abbandono dei terreni agricoli e valorizzazione del paesaggio olivicolo – dichiara Giosuè Catania, vicepresidente nazionale e coordinatore regionale delle Città dell’Olio della Sicilia, intervenuto a le Giornate dell’Olio al Femminile – sono per l’associazione Città dell’olio temi strategici. L’olio prodotto in Sicilia non è migliore degli altri, semplicemente, è diverso: per il clima, per la fertilità dei terreni, per il profumo che richiama alle essenze del Mediterraneo. Aspetti che lo rendono un olio molto apprezzato dai consumatori e che oggi ha conquistato i mercati di tutto il mondo. Questa rassegna dell’olio che parla al femminile – commenta ancora Catania – è il valore aggiunto nella narrazione di un elemento che è il collante di tutte le attività turistico-economiche territoriali”.

In Sicilia le città dell’olio da 22 oggi sono passate a 39, facendo registrare l’adesione di grandi centri, come Caltagirone, Sciacca, San Vito Lo Capo, Avola, ma anche di piccoli Borghi, come Burgio (in provincia di Agrigento) tra i più belli d’Italia, ricchi di storia e cultura da raccontare. Un’associazione che a livello nazionale raccoglie più di 530 Comuni ed Enti impegnati nella promozione dell’olio extravergine di oliva, nella valorizzazione del paesaggio e nella lotta all’abbandono dei terreni olivicoli.

Il coordinamento

Coordinate da Vania Sarullo, le Giornate dell’Olio al Femminile hanno confermato l’impegno nel promuovere la diffusione della cultura dell’olio EVO, a scommettere su sostenibilità, identità territoriale e leadership al femminile, a puntare su pratiche agricole attente e multifunzionali, in armonia con la natura, la comunità e l’identità culturale del Mediterraneo.

La visita al Giardino della Kolymbetra ad Agrigento, con i suoi ulivi monumentali plurisecolari – inserita tra gli appuntamenti in cartellone – ha permesso ai partecipanti un’immersione diretta nel paesaggio olivetato e nella tradizione olivicola siciliana.


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