Attualità

Giovani e lavoro, a contare di più è lo stipendio 

di Marco Montini -


Cosa conta di più per te nella scelta dello studio e del lavoro? “I soldi decidono cosa farò da grande”. Questo sostanzialmente il riassunto che viene fuori dal report di Elis – ente non-profit di formazione e consorzio di oltre 130 grandi gruppi e pmi attive in Italia – che lo ha chiesto a studentesse e studenti di 51 scuole superiori in Italia. Come primo criterio di scelta, ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni hanno risposto: i soldi, lo stipendio. L’indagine è stata realizzata nell’ambito di incontri di orientamento organizzati dalla community di Role Model che hanno dialogato in aula con studentesse e studenti durante l’anno scolastico appena concluso. 1.337 giovani delle scuole superiori del Bel Paese, dunque, hanno risposto al quesito, scegliendo tra cinque possibili opzioni. Il 31,72% ha individuato appunto nel fattore economico il più importante e rilevante criterio di scelta della futura professione. Distanziato di pochissimo figura poi il desiderio di un’occupazione che assicuri equilibrio tra vita privata e lavoro (30,6%). L’opportunità di fare carriera è stata dichiarata come principale obiettivo della vita professionale dal 23,8% degli intervistati. Essere utile agli altri con il proprio lavoro interessa solamente all’8,1% delle ragazze e dei ragazzi. Chiude la classifica il prestigio sociale legato alla professione, che spingerebbe alla scelta solo il 5,78% degli intervistati. Il report di Elis, dunque,  mostra con chiarezza le priorità dei giovani nella scelta del futuro professionale: una generazione sicuramente molto attenta alla stabilità economica e al benessere personale. Mentre, sebbene sarebbero pochi i giovani che si orientano verso il lavoro sociale, il dato dell’indagine suggerisce che esiste comunque una parte, seppur minoritaria, interessata a contribuire al bene comune. Questo scenario invita a riflettere su come valorizzare e incentivare maggiormente il lavoro con finalità sociali tra le nuove generazioni. A proposito di mondo del lavoro, ma come si sta evolvendo l’occupazione giovanile in Italia? Uno spaccato interessante ce lo racconta il Rapporto “Focus Censis-Confcooperative “Il lavoro inventato e il nuovo “potere contrattuale” dei giovani”, pubblicato nell’ottobre 2024, secondo cui “negli anni di crisi profonde e di stasi preoccupanti del mercato occupazionale è restata salda la vitalità tipica dei giovani che non hanno smesso di puntare su sé stessi. Per questo si iniziano ad intravedere i contorni di un’occupazione di “nuovo conio”, i possibili punti di arrivo, e infine, i cambiamenti in atto”. L’evoluzione del mercato occupazionale giovanile italiano evidenzierebbe dunque una tendenza verso una “economia delle competenze”, con una “crescente domanda di capitale umano altamente qualificato”, si legge ancora nel rapporto Censis-Confcooperative. Queste evoluzione nel panorama occupazionale pone il nostro Paese di fronte alla sfida cruciale di allineare il sistema formativo alle esigenze di un’economia sempre più imperniata su competenze e sull’innovazione continua, per evitare il rischio di un mismatch strutturale tra domanda e offerta di skills.


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