Esteri

Giro di vite di Sunak sulla Cina: chiuse le stazioni di polizia clandestine

di Martina Melli -


Lo UK mette alle strette la Cina sulla questione delle stazioni di polizia clandestine istituite sul territorio senza autorizzazione. Stamattina, attraverso un comunicato, il governo inglese ha intimato Pechino di chiudere questi punti di controllo cinese all’estero, e in particolare nel Regno Unito. Un’accusa, quella delle stazioni top-secret, che anche gli Usa e altri Paesi occidentali hanno rivolto più volte al Paese asiatico e che è sempre stata respinta dalle autorità cinesi.

Lo scorso novembre infatti, diversi media hanno riportato la notizia dell’apertura di 54 stazioni di servizio di Polizia cinese in 21 Paesi, tra i quali l’Italia, per controllare le attività di dissidenti e critici del regime all’estero. In realtà, queste “cellule” sarebbero dei veri e propri apparati segreti di persuasione e intimidazione che agiscono all’insaputa dei Paesi ospitanti.

Il ministro della sicurezza britannica Tom Tugendhat, nella nota scritta al parlamento, ha dichiarato che il Foreign Commonwealth and Development Office ha ordinato all’ambasciata cinese di chiudere queste stazioni di servizio di polizia nel territorio nazionale “perché qualsiasi loro funzione è inaccettabile in Gran Bretagna e non devono operare in alcuna forma”. Lo stesso ministro ha fatto poi sapere che la Cina ha raccolto la comunicazione e ha chiuso le stazioni segnalate in vari siti del Regno Unito, e che l’indagine in atto non ha comunque rivelato alcuna attività illegale da parte dello stato cinese in questi siti.


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