Hot parade
Sale: Giù il cappello. Bello, guagliò, ‘o quarto scudetto. Agghiacciande, guagliò, quello che ha fatto Andonio Conte. Ma giù il cappello di fronte a Claudio Ranieri. Sir, sor: chiamatelo come volete. Lui fa miracoli ovunque. A Leicester come a Trigoria. Torna dalla pensione, piglia la Rometta di Juric e la porta in Europa, a un soffio dalla Champions. Cosa volete di più considerando inoltre che la Lazio fa pippa col Lecce e rimane fuori da tutto? Ora tornerà in pensione, con licenza di consulente. E chissà magari di tornare. Si chiama Claudio Ranieri, risolve problemi. Miracolosamente.
Stabile: Così fan tutti. Finisce un’era. I Pozzo vendono l’Udinese agli americani per 150 milioni di euro. La famiglia che ha rivoluzionato il modo di intendere e di fare football italiano cede alla più banale delle mode: vendere ai fondi Usa. Che, ormai, c’hanno in mano quasi tre quarti del nostro campionato: basta poco e s’iscrive pure il Boston e spostano la Serie A nel Massachussetts. Tanto la Supercoppa già la fanno in Arabia Saudita. Così fan tutti.
Scende: Un diavolo per capello. Il Milan finisce fuori da tutto. Coppe, campionato. La tenue speranza della Coppetta Italia (acerba, come l’uva della volpe) frantumata dal Bologna che, forse, era un po’ più di sostanza sua che di Thiago Motta, altro scartabellato di questa stagione. Milan fuori. Da tutto. Dopo un anno vissuto a dir poco pericolosamente. I tifosi rossoneri hanno un diavolo per capello. Che ne è stato degli Invincibili, dei campioni che vincono sempre, dello stile Milan? Ibra, massimo rispetto: ma il pallone dietro una scrivania non è una comparsata a Sanremo. E tu, massimo rispetto, non sei Paolo Maldini.
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