Giubileo dei giovani: “Non solo una foto ricordo, siate tutti missionari”
I Giovani sono il futuro dell’umanità e dovremmo considerarli una certezza in quanto proseguono la nostra esistenza attraverso la loro, dando continuità e slancio in questa epoca arida, certamente industrializzata e super tecnologica ma anche esasperata, che sembra aver perduto i punti di riferimento certi, essendo secolarizzata e superficiale dove la fede spesso è considerata non necessaria. Quindi vi è bisogno di un riscatto dell’uomo che può partire proprio da loro, dai giovani, rispetto alle guerre e alle violenze dei nostri tempi. Bisognerebbe quindi puntare sui giovani che sono la nostra “speranza” per le loro energia e voglia di vivere.
A tal proposito nei giorni scorsi come da programma, si è aperto il Giubileo dei Giovani appunto, che si sta svolgendo attraverso una macchina organizzativa imponente in Roma, dal 28 luglio al 3 agosto. È un evento giubilare dell’Anno Santo molto atteso, importante e partecipato. La Capitale è organizzata in tal senso ad accogliere tra cinquecentomila e circa un milione di giovani provenienti da circa 146 paesi del mondo.
A tal proposito il 29 luglio scorso, con sorpresa per i presenti, Papa Leone XIV è arrivato in piazza San Pietro al termine della messa di benvenuto, celebrata da monsignor Rino Fisichella, proprio per il Giubileo dei Giovani. Quindi è esploso l’entusiasmo della piazza gremita da ragazzi provenienti da paesi anche in guerra come il Sud Sudan, Libano, Iraq, Siria e la Terra Santa. Già nei giorni scorsi Papa Leone XIV ha invitato tutti i giovani a partecipare e a non avere paura di accogliere l’invito della Chiesa e di Cristo a rispondere con entusiasmo alla sua chiamata ricordando loro che la giovinezza è un periodo di vigore, sincerità e gioia, e a farsi portatori di speranza.
Il Papa mette al centro l’importanza della preghiera come via per incontrare Dio e conoscere sè stessi. Negli incontri che ha avuto il Papa con i giovani ha fornito alcune chiavi di lettura: l’importanza della speranza, della pace e della costruzione di un mondo migliore attraverso la fede e l’azione. Ha anche sottolineato la necessità che i giovani siano faro di luce e conforto in un mondo spesso segnato dal dolore e dalla divisione. Li ha anche invitati a scoprire la presenza di Dio nei loro cuori e a trovare un significato nel servire gli altri.
Papa Francesco ricordava la necessità di essere i protagonisti del presente, non solo del futuro, e di trovare nella Chiesa un luogo di accoglienza e sostegno. Come fece anche San Giovanni Paolo II, nell’anno 2000 sempre a Roma e sempre a Tor Vergata, nell’occasione della Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi )allora dal 16 al 20 agosto, con tema: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” dove ricordiamo i miglia di giovani gioiosi che rimasero dopo la celebrazione, in una veglia di preghiera presieduta proprio dal Papa di allora.
Quindi anche oggi il Giubileo dei Giovani con il raduno che si svolgerà sempre a Tor Vergata è un’importante occasione di incontro e riflessione per i ragazzi, di tutto il mondo. L’auspicio quindi e che possa accadere la stessa cosa di allora, ossia far sì che i giovani portatori di entusiasmo e di valori sani, possano riuscire con i loro operato e la loro fede a invertire lo stato di cose che stiamo vivendo che potrebbe portare alla disumanizzazione del mondo, orientato alla conquista e alla barbaria della guerra.
La dignità umana non va mai dimentica e va sempre difesa e salvaguardata. Pertanto ci dà sicuramente fiducia oltre che speranza l’allegro afflusso, quasi una invasione pacifica e festosa, di tanti ragazzi sorridenti che fraternamente con gli zaini in spalla sperano di tornare a casa migliori di come sono arrivati precedentemente nella città eterna, grazie a tale esperienza giubilare. Qualche giorno fa il Santo Padre rivolgendosi direttamente ai giovani li ha invitati a riflettere, dicendo loro, che tale avvenimento: “Non sia solo una foto ricordo, siate tutti missionari”.
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