Attualità

Giustizia, il Governo vara la riforma Cartabia

di Alessio Gallicola -


Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha deciso di apportare alcune modifiche al disegno di legge sull’ordinamento giudiziario e sulla composizione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), già presentato al Parlamento. La riforma, che riprende molti aspetti della riforma Bonafede, riorganizza il CSM nel tentativo di togliere peso alle “correnti” politiche al suo interno, soprattutto in seguito agli scandali che hanno coinvolto la magistratura italiana negli ultimi anni, e in generale interviene per limitare la politicizzazione del CSM, la lottizzazione delle nomine e stabilire le condizioni da rispettare per i magistrati che vogliono entrare in politica.

Due i punti più importanti: l’elezione dei membri del CSM scelti dalla magistratura e le cosiddette “porte girevoli” tra politica e magistratura. Secondo la riforma Cartabia, i membri del Csm saranno scelti con un sistema misto, maggioritario e proporzionale, evitando, come accade attualmente, che le elezioni siano di fatto una formalità, con pochi magistrati candidati e certi di essere eletti. Per quanto concerne i rapporti tra magistratura e politica, poi, i magistrati non potranno candidarsi nelle regioni in cui hanno esercitato la funzione nei tre anni precedenti, e al loro eventuale rientro nella magistratura potranno svolgere solo incarichi amministrativi o ministeriali.

La riforma prevede di riportare il numero dei membri elettivi del CSM da 24 a 30, come erano prima della riforma approvata nel 2002. Venti saranno scelti dagli stessi magistrati – due saranno giudici di Cassazione, 13 giudici di merito e 5 pubblici ministeri – e dieci dal parlamento, selezionati tra professori universitari in materie giuridiche e avvocati. A questi si aggiungono le tre persone che vi fanno parte per diritto: il presidente della Repubblica, che lo presiede, il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione.

Per quanto riguarda il sistema elettorale, 14 dei 20 magistrati del CSM saranno scelti con un sistema maggioritario che individuerà dei collegi nei quali saranno eletti i due magistrati più votati, su un minimo di sei candidati (se non ci sono, i candidati verranno sorteggiati). Un quindicesimo seggio sarà assegnato a un pubblico ministero sulla base di un calcolo ponderato che individuerà uno tra i terzi più votati. Gli ultimi cinque seggi saranno assegnati invece con un sistema proporzionale nazionale. Non ci saranno liste nazionali, ma ci si potrà candidare individualmente.


Torna alle notizie in home