Attualità

GIUSTIZIA, SIANI: NO AL CARCERE PER MADRI MA CASE FAMIGLIA

di Anna Maria Funari -


In seguito al via libera da parte della commissione Giustizia è intervenuto il primo firmatario della legge che approda oggi in aula alla Camera, Paolo Siani che ha affermato: “Dobbiamo impedire ai bambini di madri detenute di andare in carcere, perché un bambino innocente non può trascorrere gli anni più importanti della sua vita dentro un istituto di pena. Anche se, come ora, si tratta di un carcere a custodia attenuata (Ica). Anche un carcere attenuato  incide in maniera drammatica sullo sviluppo del cervello di un bambino. Oggi, la scienza ci dice con certezza che lo sviluppo del suo cervello è uno sviluppo veloce nei primi due anni di vita perché è molto influenzato dall’ambiente in cui il bambino vive . E sarà influenzato in maniera positiva se l’ambiente è stimolante, mentre se cresce in un carcere il suo cervello avrà solo effetti tossici. La proposta di legge che ho presentato si prefigge di superare la normativa in vigore , quella che una decina di anni fa istituiva gli Ica , Istituti di detenzione attenuata, affinché le mamme che hanno con sé un bambino fino a 6 anni siano messe in case famiglia protette, come quella di Roma, tra l’altro una villa confiscata a un boss mafioso, dove il bambino non ha alcuna percezione di vivere in un carcere, può crescere meglio e avere migliori rapporti con la sua mamma, che è sicuramente più serena e più pronta anche a cambiare e a redimersi”.

Il deputato democratico ha poi concluso: “La legge pone davanti a tutto l’interesse supremo del minore e quindi il giudice deve prevedere lo sviluppo e la crescita sana di un bambino evitando che la sua mamma, a meno che non abbia commesso reati gravi, non vada in un carcere, bensì in una casa famiglia”.


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